Vademecum in caso di controllo delle Autorità Giudiziarie

1.    Nessuno può accedere in casa nostra e/o nel nostro allevamento senza il nostro consenso, fatto salvo che sia in possesso di un mandato di perquisizione rilasciato dalla Procura della Repubblica  o, in caso di flagranza di reato. Comunque è buona norma, prima di autorizzare l’ingresso a chicchessia (anche se in divisa), contattare i Carabinieri chiedendo di  verificare se i documenti esibiti sono validi. Il mandato di perquisizione, deve essere intestato alla persona da controllare e deve riportare le autorità preposte alla verifica. Nessun altro è e deve essere autorizzato ad entrare in una  proprietà privata. Nel caso in cui, gli autorizzati alla perquisizione siano dei volontari con nomina di ausiliare di P.G. (ciò è possibile verificarlo dal tesserino in loro possesso), chiediamo ai Carabinieri la possibilità di presenziare alla perquisizione, avendo cura di farlo verbalizzare.2.   Li dove è possibile, avvaliamoci della presenza di un legale e, avendone la possibilità, anche di un veterinario che certifichi lo stato in cui versano i soggetti (condizioni di salute, diametro degli anelli, ecc.) in alternativa chiamiamo un amico (non un parente) come testimone, facendo annotare in verbale la sua presenza e le sue generalità.

3. Ricordiamoci che nessuno può girovagare in una proprietà privata, senza essere accompagnato dal proprietario (nel nostro caso dal controllato) e/o da una persona da Lui designata.

4. Ricordiamoci ancora, che l’eventuale ipotesi di reato va chiaramente indicata sul verbale, riportando anche la  motivazione dell’eventuale sequestro.

5. In caso di sequestro di soggetti, facciamo riportare sul verbale la specie di appartenenza (anche il nome latino), se mutati (indicare la  mutazione), i dati completi dell’anello (RNA, n°, anno, diametro, etc.) e, nel caso di soggetti dichiarati e/o dotati di documentazione, la loro provenienza.

6. Pretendiamo che sia verbalizzato, l’eventuale mancato rispetto di tutte le norme e le leggi in materia, in particolare l’art. 17 della legge 157/1992 e eventualmente le Leggi Regionali.

7. Opponiamoci ad una eventuale richiesta di portar via gli uccelli anche se dichiarati “sotto sequestro”. In questo caso chiediamo di essere nominati custodi giudiziari, visto che disponiamo di una struttura e della capacità per il loro accadimento. Ciò al fine di evitare situazioni di stress per i soggetti, con possibile morte degli stessi. Se ciò fosse rifiutato, pretendiamo di riportare il tutto a verbale, con le motivazioni del rifiuto.

8. Ricordiamoci che gli uccelli non possono essere liberati seduta stante, pertanto chiediamo che sia verbalizzato il nostro dissenso specificando che la loro liberazione è deleteria, in quanto sarebbero destinati a morte certa non essendo capaci di procurarsi quanto necessario per il loro sostentamento essendo nati in cattività, inoltre è lesivo per il nostro diritto alla difesa, e ci causerebbe un grave danno patrimoniale ed affettivo.

9. Ricordiamoci che nessuno può metterci fretta, prima di firmare il verbale, prendiamoci tutto il tempo necessario per leggere molto attentamente quanto è stato riportato e controlliamo e che tutto quello che abbiamo richiesto di verbalizzare, sia stato correttamente trascritto.

10. Qualora non fossero accolte le nostre dichiarazioni e/o non volessero verbalizzare le nostre contro-deduzioni, contattare e chiedere l’intervento dei Carabinieri o della Guardia Forestale.

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