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Sintomatologie dei CANARINI ammalati
E’ bene sapere che curare alcune malattie e/o infezioni è pressoché impossibile, pertanto è buona norma eseguire una buona prevenzione al fine di prevenire l’insorgenza degli innanzi fattori
Il primo accorgimento da adottare in caso di sintomatologia morbosa è l’isolamento del soggetto. Un soggetto malato deve essere prontamente isolato dal resto dell’aviario, posto in una gabbia ben pulita, di non eccessive dimensioni (meglio se con tre lati chiusi, in modo da evitare l’esposizione a correnti d’aria), allocata in un locale caldo, asciutto e diverso da quello dove viene tenuto il resto dell’allevamento.
L’isolamento ha sia lo scopo di impedire il propagarsi della malattia infettiva al resto dei soggetti, sia di evitare l’esposizione del soggetto malato ad agenti, normalmente non patogeni, presenti in ambienti affollati, che potrebbero trovare terreno fertile in un soggetto già debilitato.
La modalità di diffusione degli agenti patogeni, in natura, avviene sia attraverso il contatto diretto tra animale malato ed animale sano sia attraverso il contatto indiretto. Questo tipo di contagio avviene mediante secreti ed escreti (componente fecale, urine, secrezioni bronchiali, saliva) provenienti dall’animale infetto; mediante oggetti contaminati (posatoi, abbeveratoi, mangiatoie), o mediante inalazione di pulviscolo contenente secrezioni respiratorie emesse con la tosse, o materiale fecale essiccato. Si comprenda quindi l’importanza di una misura precauzionale quale l’isolamento ai fini della prevenzione delle malattie diffusibili.
Circa la sintomatologia non sempre un sintomo è patognomonico (specifico) di una data malattia anzi, soprattutto negli uccelli, molte patologie si presentano con un corredo sintomatologico comune. L’arruffamento del piumaggio, per esempio, che è uno dei segni più frequenti di malessere, altro non è che un meccanismo messo in atto dall’organismo per ridurre la dispersione della temperatura corporea, così come un respiro affannoso, a bocca aperta, non è sempre sinonimo di patologia respiratoria ma potrebbe essere dovuto a fenomeni compressivi esercitati da visceri addominali (fegato) sui sacchi aerei.
Un uccello in buona salute si presenta vivace, vigile ed attento all’ambiente che lo circonda, reattivo agli stimoli esterni, interagisce con gli altri abitanti della gabbia, il piumaggio è lucido, ben aderente al corpo e dai colori vivi.
Un uccello indisposto perde, in base alla gravità della patologia, parte o tutte le caratteristiche sopra elencate. Si presenterà con piumaggio gonfio, con tendenza a nascondere il capo sotto un’ala assumendo la tipica postura da riposo notturno, sensorio (reazione dell’animale agli stimoli esterni) depresso, abbattuto, tendenza a dormire nelle ore diurne, stazionamento sul fondo della gabbia, diminuito o aumentato consumo di alimento e di acqua.
Respiro affannoso, rantoloso, a becco aperto, con ritmici movimenti della coda denotano, molto spesso, patologie respiratorie profonde. Scolo congiuntivale o nasale, tosse, starnuti, scuotimento del capo depongono per patologie alle alte vie respiratorie.
Massima attenzione l’allevatore deve riporre allo stato delle feci. L’esame visivo delle feci è di fondamentale importanza per la messa in evidenza di patologie gastro-enteriche, epatiche ed urinarie. L’attenzione deve essere rivolta a tutte e tre le frazioni degli escrementi (componente fecale, urati ed urina), valutando sia la consistenza, la forma ed il colore della componente fecale (ricordando che il colore delle feci varia al variare dell’alimentazione), sia la quantità ed il colore degli urati e dell’urina.
Feci malformate, diarroiche possono essere sintomo di enteriti alimentari o batteriche; diarree acquose, profuse, di colore bianco-gessoso con imbrattamento della cloaca potrebbero essere sintomo di infezioni salmonellari, così come diarree mucose con screziature di sangue potrebbero essere ad appannaggio di infestazioni coccidiche. Mancata emissione di feci con presenza di sole urine potrebbero far supporre un’occlusione intestinale o una ritenzione di uovo; emissione difficoltosa di feci accompagnata da ritmici movimenti della coda potrebbero far presupporre un’infiammazione della cloaca (cloacite).
Il primo intervento da effettuare in corso di diarrea, prima di portare il pennuto a visita veterinaria, è la reidratazione del soggetto. Diarree profuse provocano gravi perdite di liquidi e squilibri elettrolitici che, in alcuni casi, esitano in disturbi cardiaci e arresto della funzionalità renale. La terapia reidratante consiste nella somministrazione di acqua o, meglio ancora, di soluzioni isotoniche direttamente nel becco dell’animale, attraverso l’ausilio di siringhe da insulina, contagocce o pipette da imbecco.
In corso di patologie gastro-enteriche ed epatiche sarebbe buona norma effettuare un esame visivo dell’addome del soggetto. Questa operazione può darci molte più informazioni di quelle che crediamo. La presenza di un macchia rossastra-violacea che dalla fine della cavità sternale scende verso il basso, può mettere in evidenza una patologia epatica con ingrossamento dell’organo, striature color grafite in zona addominale potrebbero manifestarsi in corso di patologie enteriche, con anse intestinali ingrossate ed infiammate.
Così come una palpazione dell’addome può darci informazioni importantissime in caso di dilatazione gastrica o in corso di ritenzione di uova.
Concludiamo questo articolo rimarcando, ancora una volta, la figura fondamentale ed imprescindibile del medico veterinario nella diagnosi e nella terapia delle patologie aviari.
Le brevi informazioni riportate non hanno lo scopo di farci arrivare ad una diagnosi “casalinga” ed ad approntare terapie empiriche, tramandate da allevatore ad allevatore, l’intento è invece quello di farci “captare” quanto prima, i primi segni di malessere del nostro pennuto per poi affidare prontamente il soggetto ammalato alle cure veterinarie.
Prevenzione e controllo delle malattie negli allevamenti
- Quarantena
A causa dell’elevato numero di soggetti presenti in allevamento, della difficoltà di trattare singolarmente i soggetti e di eliminare una malattia una volta che è stata introdotta nel gruppo, è di estrema importanza rispettare le misure di quarantena prima dell’introduzione di nuovi soggetti, che dovrebbero anche essere esaminati ed eventualmente trattati per i parassiti esterni ed esterni. I canarini appena acquistati devono essere tenuti separati dal gruppo, idealmente in un diverso edificio, ma al limite in una stanza separata. Devono essere accuditi per ultimi, dopo gli altri animali. I recipienti del cibo e gli abbeveratoi delle loro gabbie non devono essere lavati insieme con quelli del gruppo. Anche i contenitori del cibo per gli animali in quarantena devono essere separati, in modo che non vi siano possibili contaminazioni. Il periodo di quarantena dovrebbe durare 30-45 giorni; se al termine i nuovi animali non mostrano segni di malattie, possono essere messi insieme agli altri canarini. Le stesse precauzioni si applicano agli animali ammalati, che devono essere immediatamente isolati da quelli sani e alloggiati in un diverso ambiente. Le medesime precauzioni devono essere applicate agli animali che sono stati oggetto di mostre, fiere ed esibizioni, rispettando un periodo di quarantena di almeno due settimane.
- Isolamento da fonti esterne di contaminazione
Un’altra importante misura di profilassi consiste nell’impedire agli uccelli selvatici, a topi e ratti di avere accesso all’allevamento; questi animali possono essere responsabili dell’introduzione di un gran numero di patogeni (virus, batteri, parassiti interni ed esterni).
Impedire agli insetti di accedere ai locali dove sono alloggiati gli uccelli è di estrema importanza, soprattutto come profilassi contro il vaiolo. Ciò si ottiene con l’uso di zanzariere e di prodotti antiparassitari sui pavimenti e sulle pareti. Durante il periodo riproduttivo si deve impedire di avere accesso all’allevamento agli estranei, in particolare persone coinvolte nell’allevamento dei canarini, appassionati, negozianti. Analogamente, il proprietario dell’allevamento deve prendere ogni precauzione per non fungere esso stesso da veicolo visitando altri allevamenti o negozi.
- Igiene
L’importanza dell’igiene non può essere sottolineata a sufficienza. Maggiore è l’igiene dell’allevamento o della gabbia singola, minore è la carica batterica e parassitaria presente. Per raggiungere un buon livello di igiene non è sufficiente utilizzare un disinfettante, ma bisogna prima asportare con cura la sporcizia e le incrostazioni. Infatti i germi risultano protetti da questo materiale, dove il disinfettante non arriva ad agire. Come disinfettanti si possono utilizzare il lisoformio o la varechina diluita; la clorexidina è un ottimo disinfettante, ma più costosa. Dopo alcuni minuti di contatto i disinfettanti devono essere risciacquati con cura.
- Isolamento dei soggetti ammalati e disinfezione
Un soggetto ammalato deve essere prontamente isolato, posto in una gabbia singola in un locale diverso da quello dove viene tenuto il resto dei soggetti. La voliera in cui si trovava deve essere accuratamente pulita e disinfettata, insieme a tutti gli accessori. Oggetti di legno o di materiale non facilmente disinfettabile devono essere eliminati.
- Ricambio d’aria e qualità dell’aria
Nel locale in cui sono alloggiati gli uccelli è essenziale assicurare un ricambio costante d’aria, perché sia sempre fresca e pulita, evitando tuttavia sbalzi di temperatura e correnti d’aria. Anche durante l’inverno il ricambio d’aria deve essere garantito. Nei locali in cui si tengono le gabbie è di grande utilità l’uso di un depolverizzatore, che abbatte la carica delle polveri presenti.
- Esami necroscopici
Idealmente, quando si verificano dei decessi in allevamento, tranne forse che per casi sporadici o incidenti, ha un valore grandissimo l’esecuzione di una necroscopia e di esami collaterali sugli uccelli morti. In particolare, nel caso di malattie batteriche l’esecuzione di esami colturali e antibiogrammi permette di identificare esattamente l’eventuale agente patogeno coinvolto e di instaurare una terapia antibiotica mirata. L’uso indiscriminato di antibiotici in allevamento porta spesso allo sviluppo di forme di resistenza. La necroscopia è utile anche per diagnosticare problemi dovuti a parassiti interni ed esterni. I soggetti morti devono essere consegnati al laboratorio prima possibile; fino alla consegna possono essere conservati in frigorifero, ma non devono essere congelati
Malattie, infezioni, parassiti esterni ed interni, al canarino
- Vaiolo
Il vaiolo è una malattia virale causata da un poxvirus. Il virus che colpisce il canarino è in grado di causare la malattia anche nelle specie di uccelli che si ibridano col canarino quali ad esempio gli uccelli del genere Carduelis e Carpodacus. L’incidenza maggiore di casi di vaiolo si osserva in tarda estate ed autunno, per il fatto che questo virus viene trasmesso principalmente da insetti quali le zanzare, ma probabilmente anche altri insetti pungitori o da acari. Il virus del vaiolo non è in grado di attraversare la pelle integra, e deve essere inoculato tramite un insetto, oppure deve venire a contatto con le mucose. Il virus può penetrare nell’organismo anche tramite abrasioni della pelle o delle mucose. La forma clinica varia secondo la virulenza del ceppo, la modalità di trasmissione e la suscettibilità dell’ospite. Si può osservare una forma cutanea, una setticemica e una difteroide. La mortalità può arrivare anche al 100% nella forma setticemica, mentre è bassa in quella cutanea. I sintomi nella forma acuta comprendono letargia, penne arruffate, respirazione a becco aperto e morte in 2-3 giorni. Se il decorso è meno acuto si può osservare congiuntivite, blefarite e lacrimazione, seguite dalla comparsa di lesioni proliferative intorno agli occhi e alla bocca; se tali lesioni ostruiscono il faringe si ha la morte del canarino. Le lesioni cutanee proliferative devono essere differenziate dagli ascessi da puntura di zanzara, che causano un nodulo ripieno di pus caseoso.
- Diagnosi
La diagnosi si basa sui sintomi clinici, sulla stagione (anche se a volte compare in inverno o in primavera), sul fatto che i soggetti colpiti non sono vaccinati, e sul tipo di lesioni che si riscontrano all’autopsia. I soggetti morti di vaiolo mostrano, infatti, lesioni polmonari e ingrossamento della milza. Anche le lesioni cutanee sono abbastanza indicative.
- Trattamento e prevenzione
Non esistono trattamenti specifici; utile per prevenire o combattere le infezioni secondarie può essere una terapia antibiotica, ma in genere il canarino muore prima. Nella forma cutanea si può applicare sulle lesioni un disinfettante astringente quale mercurocromo o alcool. Le misure più importanti sono quelle profilattiche. Il virus viene veicolato da insetti quali zanzare e acari, o per il contatto attraverso le superficie epiteliali danneggiate. La stanza dove sono alloggiati i canarini deve essere equipaggiata con zanzariere. I soggetti ammalati devono essere isolati da quelli sani finché non sono guariti, tenendo presente che possono restare eliminatori del virus, anche se la loro immunità è in genere permanente. Una volta che il virus è penetrato in un allevamento, questo è infettato in modo permanente, perché il virus ha una forte resistenza. E’ anche possibile vaccinare i canarini con un vaccino vivo modificato, che però non è reperibile in Italia. La malattia si diffonde lentamente nell’allevamento, pertanto quando si manifestano i primi casi è possibile salvare i soggetti ancora sani isolandoli da quelli ammalati e vaccinandoli subito. Il vaccino può essere eseguito a partire dai 60 giorni di età e si ripete tutti gli anni. Si inocula tramite puntura nel patagio; dopo una settimana si verifica che nella sede di iniezione sia comparsa una pustola, segno che il vaccino è stato efficace.
- Infezione da Paramyxovirus (Malattia di Newcastle)
Questa malattia, conosciuta soprattutto nei galliformi, viene anche detta pseudopeste aviare. Nei canarini si può manifestare con diarrea e difficoltà respiratoria. La diagnosi richiede esami di laboratorio che permettano l’identificazione del virus. All’autopsia si possono osservare enterite catarrale e modico aumento di volume dei reni, ma spesso non si osservano lesioni. Non esistono terapie specifiche.
- Clamidiosi
I passeriformi sono meno suscettibili alla clamidiosi rispetto ai pappagalli. La malattia può essere sospettata in caso di malattie respiratorie ricorrenti. Si possono osservare sintomi aspecifici: dimagramento, diarrea, difficoltà respiratoria, abbattimento. La mortalità in allevamento in genere è moderata. La diagnosi richiede l’esecuzione di esami diagnostici (esami istologici, sierologici, colturali). La terapia si effettua con la somministrazione di antibiotici appropriati nell’acqua e nel cibo, ma non garantisce l’eliminazione dell’agente infettivo.
Infezioni batteriche
- Colisetticemia.
E’ relativamente comune negli allevamenti. E’ un’infezione causata da Escherichia coli ed altri enterobatteri; per manifestarsi in genere devono essere presenti dei fattori favorenti, che abbassano le difese immunitarie, ad esempio altre malattie, alimentazione scorretta, errori di gestione.I sintomi negli adulti possono essere: abbattimento, dimagramento, diarrea, congiuntivite e rinite. I casi di morte sono sporadici. Durante la cova si osserva mortalità embrionale. I nidiacei mostrano enterite (diarrea), e gli allevatori usano il termine di “pulcini bagnati” perché a causa della diarrea le penne si imbrattano; i piccoli muoiono in 1-3 giorni. La terapia si effettua con la somministrazione di antibiotici direttamente nel becco; è molto importante far eseguire dal laboratorio un antibiogramma per selezionare un antibiotico efficace. Si possono somministrare anche astringenti intestinali.
- Campilobatteriosi.
E’ causata da Campylobacter jejuni. Fattori predisponenti sono rappresentati da errori di gestione ed alimentazione. Sintomi: abbattimento dei soggetti adulti, diarrea, feci voluminose, morte dei piccoli nel nido. All’autopsia si osserva enterite. La terapia consiste nella somministrazione di antibiotici appropriati e in una rigorosa igiene.
- Yersiniosi e salmonellosi.
Sono trasmesse dalle feci di topo e si osservano più spesso in inverno e nelle voliere esterne. Non si osservano segni particolari, ma nel corso del tempo muoiono diversi soggetti. All’autopsia si osserva aumento di volume e colorazione più scura del fegato, necrosi del fegato e della milza. In questo caso oltre alla somministrazione di antibiotici si deve effettuare la lotta ai roditori.
- Enterococcosi.
I sintomi sono correlati ad una tracheite cronica: rumori respiratori, cambio di voce, difficoltà respiratoria. All’autopsia si osserva tracheite, polmonite, aerosacculite. I batteri responsabili presentano spesso una resistenza ai comuni antibiotici, pertanto prima di procedere alla terapia è opportuno eseguire un antibiogramma. In diagnosi differenziale si deve considerare l’infestazione da acari della trachea.
- Aspergillosi
E’ un’infezione causata da un fungo che provoca perdita di peso, difficoltà respiratoria, vomito, diarrea. Una importante causa predisponente è rappresentata da una forma di immunosoppressione. Un ruolo importante è svolto anche dalla contaminazione ambientale: presenza di sostanze organiche in decomposizione, ambienti sporchi e umidi, semi vecchi e mal conservati (tutto ciò che favorisce lo sviluppo di muffe). Non è necessario osservare delle muffe macroscopiche per stabilire che l’ambiente è contaminato. L’infezione avviene per inalazione delle spore. La terapia si può tentare con la somministrazione di farmaci antifungini per via orale e tramite nebulizzazione.
PARASSITI E MALATTIE PARASSITARIE |
MALATTIE INFETTIVE E CONTAGIOSE |
INFORTUNI |
PARASSITI E MALATTIE PARASSITARIE
Il parassita più diffuso degli uccelli da gabbia è l’acaro rosso che assale i volatili di notte, procurando loro, con i suoi morsi pungenti e dolorosi, un irrefrenabile prurito. I canarini, infestati da questi parassiti, non possono più dormire, di conseguenza il loro ritmo vitale viene profondamente alterato, dimagriscono, si nutrono poco e cadono in un profondo stato di prostrazione che spesso li porta alla morte. Un altro parassita è il cosiddetto acaro pollino, che si nutre di penne e di detriti dell’epidermide. La sua presenza è rivelata dall’irrequietezza dei canarini che si frugano continuamente con il becco tra le piume. L’acaro della penna è un parassita microscopico che penetra nel calamo della penna distruggendola, vive indisturbato addosso al volatile, durante tutto l’anno, deponendo le uova sulle piume e sulle penne. I più efficaci rimedi sono gli antiparassitari sotto forma di polvere o di liquido da cospargere o spruzzare sugli animali, avendo poi cura di trasferirli in una gabbia assolutamente pulita. La gabbia infestata deve essere sottoposta a scrupolosa pulizia mediante lavaggio di tutte le sue parti con petrolio.
- Acariasi respiratoria
Malattia parassitaria determinata da un minuscolo acaro che si annida nelle mucose della gola. I soggetti colpiti denunciano respirazione faticosa e fischiante, scarsa vivacità e deperimento. Trattandosi di affezione contagiosa, i malati vanno isolati e curati con insetticidi specifici fumogeni ed aerosol combinati con somministrazione di antibiotici.
- Acariasi delle zampe
Malattia che affligge spesso i volatili a causa della scarsa pulizia della gabbia; è originata da un acaro parassita. La malattia si manifesta sulla pelle delle dita, con un indurimento del tessuto epidermico e susseguente desquamazione. Viene curata con applicazioni di apposita pomata acaricida; è inoltre necessario effettuare disinfestazioni di gabbie e accessori.
- Aspergillosi
Malattia parassitaria dovuta ad un fungo saprofita che si annida nei semi e nelle granaglie ammuffite, di cui possono essere diffusori anche tutti gli animali da cortile in genere. I canarini colpiti hanno catarro ai bronchi e alla trachea, respiro affannoso, stato febbrile, inappetenza, sete e infine defecazione diarroica di color giallo verdastro. I soggetti colpiti sono quasi sempre destinati a morire.
- Favo o tigna favosa
Il fungo parassita che provoca questa malattia si localizza solitamente attorno alle orecchie, alle palpebre e al becco, formando tante placche biancastre. Il male si propaga quindi alla pelle ricoperta di piume, che perdono la loro lucentezza, diventano secche e friabili e infine si spezzano La pelle così denudata e coperta di croste emana un caratteristico odore di muffa. Se curati tempestivamente i canarini guariscono in breve tempo, ma data la notevole contagiosità del male i soggetti colpiti vanno isolati provvedendo nel contempo ad una accuratissima disinfezione di locali, gabbie, accessori e alla cremazione delle piume cadute.
- Candidosi
Detta anche stomatite cremosa, è una malattia dovuta ad un fungo parassita che si rinviene nelle granaglie ammuffite. Si localizza sulle mucose della cavità orale e dell’esofago, che si ricoprono di placche bianco-giallastre. I soggetti colpiti perdono vivacità mangiano poco e hanno difficoltà di deglutizione, scuotono spesso disordinatamente il capo emettendo del muco vischioso. La malattia non è mortale se si interviene al suo insorgere; la cura si basa sull’asportazione delle placche.
- Stipsi
La stipsi è solita mente causata da bruschi cambiamenti di alimentazione, di clima o da una dieta troppo ricca di grassi .I canarini presentano difficoltà di evacuazione, escrementi scarsi e vischiosi, hanno scarsa vivacità mangiano poco e tendono a dormire anche di giorno. È bene sottoporre i soggetti per qualche giorno ad un trattamento dietetico a base di verdure fresche, carote grattugiate e una fettina di mela ogni tre o quattro giorni.
- Raucedine
La raucedine può essere temporanea o cronica; quella cronica è difficilmente curabile. I canarini affetti da raucedine vanno isolati in un ambiente a temperatura uniforme e in penombra in modo che possano riposare e soprattutto non cantare. Giova far bere camomilla dolcificata con miele.
MALATTIE INFETTIVE E CONTAGIOSE
· Diftero-vaiolo
Questa malattia, che colpisce un gran numero di specie selvatiche in ogni parte del mondo, è anche notevolmente diffusa tra i volatili domestici. La forma difterica è quasi sempre letale, la forma vaiolosa è meno grave e in genere i soggetti colpiti guariscono. Vere e proprie terapie non esistono, il miglior sistema per difendere gli uccelli è la prevenzione mediante inoculazione di appositi vaccini per uso ornitologico. Per I’inoculazione del vaccino sarà bene avvalersi dell’opera del veterinario. Locali, gabbie e accessori vanno sotto posti ad accuratissima pulizia e disinfezione, gli escrementi e gli animali deceduti vanno cremati giornalmente.
- Coccidiosi o colera
Malattia causata dai coccidi, protozoi del genere Eimeria, che si annidano negli intestini. I soggetti colpiti presentano spossamento, sete continua, assoluta inappetenza e respirazione affannosa; tengono il becco aperto e perdono una bava vischiosa e filante, le feci sono biancastre e molto liquide. La mortalità per colera può interessare il 90% di un allevamento. Per evitare il diffondersi del contagio bisogna provvedere immediatamente all’isolamento dei malati e cremare giornalmente gli escrementi e le spoglie dei soggetti deceduti. Fortunatamente però la coccidiosi ha un’incidenza relativamente bassa tra i volatili ornamentali da gabbia.
- Laringo-tracheite infettiva
Malattia contagiosa da virus, si può contrarre per ingestione di bevande e alimenti inquinati, attraverso ferite o tramite punture di parassiti esterni. È malattia solitamente a decorso benigno e lieve; i soggetti colpiti presentano respirazione fischiante, tosse, emissione di muco dalle nari e dal becco, respirazione difficoltosa. I canarini vanno isolati e curati con suffumigi a base di mentolo, guaiacolo ed eucaliptolo.
- Listerellosi
Malattia infettiva e contagiosa che colpisce in genere tutti gli animali domestici e da cortile. Si manifesta generalmente con la paralisi di un’ala o di una zampa; il soggetto soffre di inappetenza, diarrea e di infiammazioni oculari. L’infezione è sempre di tipo molto grave e non si risolve mai spontaneamente, è quindi opportuno sottoporre l’animale colpito alle cure di un veterinario. È necessario usare le solite misure prudenziali isolando i malati e disinfettando gabbie e locali.
- Osteoartrite infettiva
Malattia che si contrae con I’ingestione di sostanze inquinate o anche attraverso piccole ferite. Le manifestazioni sono quelle tipiche che si riscontrano nelle malattie infettive: sonnolenza, perdita del canto e dell’appetito, feci liquide e febbre. Le guarigioni sono molto improbabili e qualora avvenissero non restituiscono però i volatili alla loro primitiva, completa efficienza. Necessari isolamento, disinfezione e cremazione degli escrementi e dei soggetti deceduti.
- Paratifosi o salmonellosi
È una malattia infettiva dovuta a schizomiceti. Malattia mortale per i piccoli, può non esserlo per gli adulti, che però ne restano portatori sani. I sintomi sono in genere costituiti da mancanza di vivacità rapido dimagramento, scarso interesse al cibo contrapposto a una sete ardente, feci diarroiche, ventre gonfio, respirazione affannosa. Si cura con la somministrazione di antibiotici, cui deve accompagnarsi un’alimentazione ricca di vitamine.
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INFORTUNI ED INCONVENIENTI
- Crescita eccessiva del becco e delle unghie
Alcuni nostrani in cattività possono presentare la crescita eccessiva del becco e delle unghie. La parte di becco eccedente e le estremità delle unghie vanno tagliate con molta attenzione, non con forbici comuni ma con un tagliaunghie.
- Beccaggio delle piume
E’ causato dalla carenza di determinate sostanze nell’alimentazione. Se si nutrono gli alati come si deve, difficilmente si presenterà questo difetto, che però può anche trarre origine da un semplice vizio: Nel primo caso si ponga riparo alle deficienze di nutrizione e nel secondo si forniscano agl’uccellini delle filacce con cui possano trastullarsi senza recar danno al piumaggio dei compagni.
- Fratture
Le fratture alle zampe sono spesso dovute alle unghie troppo lunghe e all’impiego nelle voliere di reti metalliche con fili intrecciati e non elettrosaldati. Si immobilizzi la gamba fra due stecchini fasciando quindi con un po’ di cerotto; si liberi l’arto dopo un mese circa. Le fratture dell’ala guariscono da sole; si isoli l’infermo in una gabbietta e da questa, se il volatile non riesce a mantenersi in equilibrio, si tolgano i posatoi ricoprendo il fondo con un soffice panno.
- Obesità
Ossia la presenza di un eccessivo strato di adipe, può rendere gl’uccelli poco vivaci e spesso con respirazione fischiante. Troppo cibo sostanzioso e troppo poco movimento. Bisogna porre l’animale in voliera e aumentare la razione di frutta e verdura.
- Pica
Con il nome di pica viene chiamata una disfunzione, dovuta a deficienza di sostanze proteiche nell’alimentazione, che si manifesta generalmente con il beccaggio a sangue delle cloache o di qualche dito. Nel periodo della riproduzione i nidiacei possono venire mutilati dai genitori affetti da pica. Somministrare a complemento di una sana alimentazione delle sostanze molto ricche di proteine.
I CANARINI AMMALATI
Le patologie che possono colpire i canarini sono molteplici, ma si possono raggruppare in respiratorie ed enteriche.
Nella maggior parte dei casi l’indisposizione fisica è accompagnata da mancanza di vivacità e dal rigonfiamento del piumaggio, dove il canarino tende a nascondere il capo assumendo la tipica posa da riposo notturno. I sintomi respiratori fanno riferimento alle affezioni che colpiscono l’apparato respiratorio e si manifestano con respiro difficoltoso e fischiante, con rantoli e colo nasale. L’uccello generalmente accompagna il respiro con movimenti ritmici della coda. I sintomi enterici riguardano quelle affezioni che colpiscono l’apparato digerente e possono indicare malattie infettive in corso, o disturbi dovuti ad una errata alimentazione. Passeremo ora in rassegna i sintomi relativi alle malattie che possono colpire i nostri uccelli e le relative cure. In ogni caso e’ necessario isolare il soggetto malato e attuare una disinfezione dei locali, delle gabbie e degli uccelli.
· Ali e coda cadenti o abbassanti ritmicamente; respirazione difficoltosa
Sono questi i sintomi della polmonite, che a volte possono essere accompagnati da rantoli e colpi di tosse. E’ possibile curare l’animale tramite la somministrazione di antibiotici o per aerosol. E’ importante collocare l’uccello malato in un contenitore di modeste dimensione e in cui la temperatura sia costantemente più alta del normale. Se oltre ai sopraindicati sintomi si riscontra anche inappetenza, sete, diarrea giallastra, stato febbrile, essudato sieroso, siamo in presenza della streptoccosi; la cura è la stessa ma normalmente i soggetti colpiti muoiono dopo pochi giorni. Anche la tifosi o meglio conosciuta come Salmonellosi, presenta gli stessi sintomi e anche in questi casi la somministrazione di antibiotici può essere di aiuto.
· Ali gonfie o cadenti, zampe gonfie, dolenti
Se tali sintomi sono accompagnati da febbre e diarrea, si tratta di osteo-artrite infettiva da streptococchi. La guarigione di tale male si riesce ad ottenere molto raramente, ma e’ possibile intervenire con spennellature sulle articolazioni di un composto formato da glicerina e tintura alcolica di jodio in parti uguali. Gioverebbero inoltre iniezioni intramuscolari di anatossina stafilococco, naturalmente praticata da persone esperte. Se i sintomi si riducono a quelli indicati nell’intestazione del paragrafo, allora si tratta di artrite, in genere causato dal mantenimento degli alati in locali freddi e umidi. Le parti interessate dall’affezione vanno spennellate con alcool in cui siano stati lasciati a bagno per alcuni giorni dei peperoncini rossi forti; conviene inoltre addizionare all’acqua da bere, per circa una settimana, dell’urotropina nella dose di un grammo per litro. La stessa cura e gli stessi sintomi valgono per i reumatismi. Se il canarino dimostra inoltre inappetenza e più sete del normale, e’ stato colpito da gotta articolare, conviene, in questi casi, adottare una dieta povera di sostanze proteiche e ricca di verdure fresche, addizionando all’acqua da bere del bicarbonato di sodio e un integratore vitaminico.
· Movimenti stentati e barcollanti
Se accompagnati da inappetenza, gran sete, diarrea, respirazione affannosa ed emissione di muco dal becco, siamo in presenza del colera o della colibacillosi. In entrambi i casi la guarigione e’ molto rara e la morte sopraggiunge dopo quarantotto ore o al massimo una settimana. E’ possibile curare gli animali colpiti somministrando loro, a giorni alterni, antibiotici e urotropina.
· Scolorimento di becco e zampe
Generalmente tali sintomi si manifestano quando sono presenti parassiti dissanguatori. Ciò normalmente è dovuto alla permanenza degli uccelli in locali antigienici e ad una alimentazione inadeguata. Quanto sopra descritto porta all’anemia, che si può curare ponendo gli alati in ambienti igienici e somministrando pastoncino all’uovo arricchito di vitamine, spinaci, piselli freschi e del solfato di ferro all’acqua da bere. Se lo stato anemico e’ accompagnato da congiuntivite e diarrea, si può pensare alla pseudomoniasi che si può curare tramite la somministrazione di tetrociclina o altro antibiotico.
· Spostamento laterale del capo
Se ciò accade in maniera frequente e pronunciata, il canarino può essere affetto da infiammazione dell’orecchio, dovuta ad una infezione o alla presenza di parassiti; conviene instillare nell’orecchio gocce di glicerina fenica composta.
· Respirazione difficoltosa, fischiante affannosa e a becco socchiuso ritmicamente
Sono questi i sintomi dell’asma che va curata facendo bollire per cinque minuti in mezzo litro d’acqua sei grammi di foglie di eucaliptolo, dodici grammi di basilico, trenta grammi di salvia e venti grammi di prezzemolo. Il decotto così ottenuto dovrà sostituire l’acqua da bere per alcuni giorni; in seguito si dovrà somministrare nell’acqua da bere dell’urotropina nella dose di un grammo per litro. L’acariosi respiratoria presenta gli stessi sintomi della’asma, ma la respirazione affannosa e fischiante, in questi caso e’ accompagnata da frequenti raschiamenti di gola. Questa patologia, che comporta perdita di vivacità, arruffamento del piumaggio e in seguito la morte, e’ dovuta ad un acaro microscopico che si può tentare di eliminare mediante specifici acaricidi nonché somministrando un composto vitaminico. Quando il canarino tossisce ed espettora può essere affetto da vermi nella trachea da eliminare tramite la somministrazione di una opportuno vermifugo. Se ai sintomi indicati fin ora si aggiunge letargia, tremori, diarrea e forme di paralisi, si può pensare alla pseudotubercolosi, che lascia poche speranze di guarigione agli uccelli colpiti da questo male. E’ possibile tentare la cura somministrando antibiotici, sulfaminici e composti vitaminici.
· Dimagrimento rapido, progressivo, inappetenza
Questi sintomi se accompagnati da letargia ed emissione di escrementi secchi, probabilmente il nostro volatile e’ affetto da dispepsia, che può insorgere se l’uccello ingerisce cibi guasti. Per curare questa malattia bisogna somministrare ai nostri volatili alimenti sani, ricchi di vitamine e con poca verdura. Può essere utile sostituire l’acqua da bere con un decotto ottenuto facendo bollire per un minuto in mezzo litro d’acqua 10 gr foglie di menta. Se l’uccello presenta sete ardente, può trattarsi di verminosi del tubo digerente, malattia che si può curare somministrando appositi vermifughi o quattro – cinque milligrammi di piperzina per ogni soggetto. Il dimagrimento rapido può anche essere sintomo di verme solitario o aviatminosao di salmonellosi. Nel primo caso bisogna somministrare al posto dell’acqua da bere una soluzione di solfato di rame all’uno per mille, nel secondo caso bisogna fornire ai soggetti malati un’alimentazione ricca di frutta e verdure nonché di un composto vitaminico, in fine nel terzo caso la cura e’ imperniata sulla somministrazione di un antibiotico e sulla somministrazione di un composto vitaminico.
· Difficoltà di evacuazione, escrementi vischiosi o diarroici
La stipsi presenta i sintomi sopra descritti, tale malattia e’ dovuta ad una alimentazione troppo ricca di lipidi o da brusche variazioni di regime alimentare o di clima. La cura consiste nel somministrare ai soggetti malati del sale inglese nell’acqua da bere nella dose di 1 gr per litro e adottando una alimentazione ricca di sostanze vegetali. Se gli escrementi degli alati si presentano diarroici si potrebbe trattare di enterite insorta in seguito all’assimilazione di verdure bagnate; i soggetti colpiti presentano un ventre gonfio e arrossato. La cura consiste nel sostituire all’acqua da bere una soluzione ottenuta aggiungendo 10 gr di solfato di ferro in un quarto di litro d’acqua. Può aiutare la somministrazione di semi di papavero, di riso bollito e di uva. Se curati nel modo indicati i canarini colpiti dalla malattia guariscono dopo una settimana. Se la difficoltà di evacuazione e’ accompagnata da gonfiore nella regione addominale e il soggetto riesce a stento a liberarsi dagli escrementi, può essere affetto da catarro gastrico, in tal caso conviene sostituire all’acqua da bere un decotto di lattuga o malva.
· Occhi gonfi, lacrimosi, catarro, starnuti, secrezioni di muco alle nari
Questi possono essere i sintomi di uno stato influenzale da curarsi lavando con acqua borica tiepida gli occhi e la nari. Se i soggetti malati presentano scolo purulento dagli occhi e dal naso potrebbero essere affetti da sinusite infra-orbitale, può insorgere gonfiore dell’epidermide sotto l’occhio,che può arrivare a spostare il globo oculare fino a distruggerlo. Bisogna lavare le parti interessate da questi sintomi con acqua borica tiepida e spalmarvi sopra due volte al giorno della pomata all’aureomicina. E’ opportuno aggiungere all’acqua da bere della streptomicina.
· Occhi opachi, cecità
Tali sono i sintomi della cataratta, che può essere congenita, conseguente alla vecchiaia o derivante da malattia a traumi. Non esistendo cura e’ necessario porre l’uccello in una gabbia dove il cibo e l’acqua siano facili da raggiungere e sempre collocati allo stesso posto. Se si osserva opacità a carico della cornea può trattarsi di cheratite. In questo caso conviene applicare pomate antibiotiche a uso oftalmico, sono assolutamente da evitare pomate basate su cortisonici. Dopo qualche giorno la cornea ritorna lucida e trasparente segno di avvenuta guarigione.
· Pustole
La presenza di pustole sulle palpebre, intorno alle apertura auricolari e nasali, sulla base del becco e sulle zampe, e’ sintomo di diftero-vaiolo, una malattia che può assumere due forme: vaiolosa e difterica. Nel primo caso dopo circa un mese le pustole scompaiono senza lasciare traccia. Nel secondo caso il respiro si fa affannoso e sibilante e fuoriesce saliva schiumosa dal becco. La forma vaiolosa permette di essere curata asportando le pustole dopo essere state ammorbidite con olio o vasellina e disinfettando la ferita con glicerina jodica, bisogna inoltre aggiungere della tetramicina all’acqua da bere. La forma difterica non permette di essere curata se non con un collirio antibiotico.
· Perdita di piumaggio
Questo sintomo caratterizza la falsa muta, un malanno determinato da un’alimentazione inadeguata o dalla permanenza in ambienti antigienici o da raffreddamento. Bisogna collocare gli uccelli malati in ambienti salubri e spaziosi, fornendo ai volatili una alimentazione ricca di verdure, minerali, vitamine (soprattutto la B) e pastoncino all’uovo. Gli stessi sintomi fanno riferimento alla acariosi deplumante, in più i soggetti colpiti da tale male mostrano di soffrire di prurito. Bisogna vaporizzare gli uccelli con specifico insetticida per uso ornitologico. Se sulle parti inpiumate la pelle presenta croste squamose i soggetti possono essere affetti da favo. La cura consiste nello spennellare le zone interessate dal male con una soluzione acquosa di formalina al 5% o con della glicerina jodica.
· Placche, scuotimento del capo, salivazione mucosa
Se accompagnata da difficoltà di deglutizione, letargia, perdita di appetito e dimagrimento siamo di fronte alla candidosi, una fungosi che può essere curata asportando con una pinzetta le placche. La mucosa orale così trattata va spennellata due volte al giorno con una miscela composta da venti parti di glicerina e una di tintura di jodio.
· Infiammazione di codione e ano
Tali sintomi accompagnati da diarrea giallastra sono caratteristici della dissenteria, che può essere causata da alimenti guasti, locali antigienici, verdura bagnata o sbalzi di temperatura. In questo caso la cura più adatta consiste nella collocazione dei malati in ambienti sani e sulla somministrazione di frutta fresca e semi di papavero. All’acqua da bere bisogna sostituire l’acqua della cottura del riso. Quando e’ la ghiandola che si trova sulla parte superiore del codione ad apparire indurita o in suppurazione abbiamo l’infiammazione della ghiandola sebacea, da curare applicando una pomata alla penicillina.
· Essudato vischioso corporeo
Può capitare che una canarina nel periodo della riproduzione abbia il piumaggio del ventre bagnato, malanno che si indica con il nome di sudore. Si tratta di essudato vischioso prodotto dai piccoli, e’ necessario pulire la canarina e i nidiacei con un batuffolo di ovatta intriso di acqua tiepida. Questo essudato e’ causato da un’alimentazione inadeguata o da un colpo di freddo. Per la canarina non esiste alcun pericolo.
· Sospensione del canto
La sospensione del canto può essere causata da raucedine, dovuta a sbalzi di temperatura, ingestione di acqua troppo fredda o per eccessivo impegno canoro. Se la malattia e’ cronica non esiste alcuna cura valida.
· Piume contorte, cisti plumee
I canarini di razza inglese vanno soggetti a gonfiori sottocutanei e a formazione di piume contorte e sottili. Tali gonfiori prendono il nome di lumpus, provocate da piume che crescono contorte all’interno della cisti che e’ ripiena di una contenuto sebaceo. Le cisti a volte si rompono perdendo il proprio contenuto, l’intervento chirurgico e’ sempre sconsigliabile così come la riproduzione di tali soggetti in quanto la tara e’ trasmissibile per via ereditaria
Principali MALATTIE Del canarino |
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MALATTIE Apparato digerente |
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I sintomi enterici riguardano quelle affezioni che colpiscono l’apparato digerente e possono indicare malattie infettive in corso, o disturbi dovuti ad una errata alimentazione. | ||
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Epilessia: Sintomi |
Piume arruffate. Battito di ali e caduta sul fondo della gabbia. Convulsioni. |
Causa e terapia: |
È un tipo d’apoplessia causata da molti fattori, ma principalmente da una dieta sbilanciata. Può essere anche dovuta a rumori forti, traumi o per la mancanza d’esercizio del soggetto, poiché le gabbie risultano poco spaziose. |
Se siete presenti ad un attacco epilettico, il rimedio consiste nel strappare una o due piume della coda e fare colare acqua fredda sulla sua testa del soggetto.
Dissenteria: Sintomi |
Infiammazione del codione e ano, accompagnati da diarrea giallastra. |
Causa e terapia: |
Alimenti guasti, locali antigienici, verdura bagnata o sbalzi di temperatura. |
La cura più adatta consiste nella collocazione dei malati in ambienti sani e sulla somministrazione di frutta fresca e semi di papavero.
Enterite: Sintomi |
Presenza possibile di sangue nelle feci, evacuazione stentata con ripetuti colpi di coda. Perdita di vivacità e sonnolenza. Ventre gonfio e violaceo. Sete ardente, dimagrimento veloce. |
Causa e terapia: |
Troppi semi oleosi o muffiti. Troppa verdura o troppo pastoncino all’uovo. |
Ocecholine (laboratorio Viguié in farmacia o presso il veterinario), tutti i giorni fino a che l’uccello sia curato.
Epatite: Sintomi |
Apatia, sonnolenza e perdita di appetito o in alcuni casi bulemia. Diarrea. Difficoltà respiratorie a causa di ipertrofizzazione del fegato che comprime gli altri organi. |
Evoluzione lenta ma grave e sovente mortale.
Causa:
Alimentazione troppo ricca di grassi. (Arachidi, semi di girasole, ecc.)
Bulemia: Sintomi |
Voracità, dimagrimento veloce, piumaggio opaco. |
Causa e terapia: |
Svezzamento prematuro. Parassiti (acari rossi). |
Candiosi – Mughetto: Sintomi |
Perdita vivacità accompagnata da sonnolenza, dimagrimento, difficoltà a deglutire. Placche biancastre nella cavità orale. L’uccello staziona sul fondo della gabbia. A volte respirazione faticosa e diarrea. |
Causa e terapia: |
La Candiosiè un’infezione del cavo orale, della faringe e dell’esofago causata da Candida Albicans fungo patogeno, la cui aggressività è aumentata dalla carenze nutrizionali, avitaminosi, infezioni batteriche e virali. |
Terapia:
Fungilinsciroppo in sospensione: 5ml per litro d’acqua da bere per 10 giorni.
MALATTIE Infettive |
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Pseudo-tubercolosi: Sintomi |
Molti uccelli si ammalano allo stesso tempo, rapidamente. Muoiono entro 3 o 5 giorni. L’addome aumenta di volume considerevolmente. Il fegato e l’addome presentano piccoli noduli bianchi abbastanza duri. |
Causa e terapia: |
E’ una malattia infettiva dovuta ad un coccobacillo gram negativo (Yersina pseudotubercolosi) capace di vivere anche al di fuori del suo ospite. |
Terapia:
La prima cosa da fare è isolare il soggetto, ed effettuare un’accurata disinfezione con stermina G dei locali ed attrezzature.
Mycolicine: 12 gocce per 60ml d’acqua o 5ml per litro d’acqua. Durata trattamento 10 giorni.
Minocid Cyanamid: il contenuto di due capsule per litro d’acqua da bere.
Flumisol:in ragione di 20 gocce per un litro d’acqua.
Ornitosi: Sintomi |
Diarrea verdastra o grigia, sonnolenza, piumaggio opaco e arruffato, ali pendenti, perdita d’appetito, perdita di peso. |
Causa e terapia: |
L’Ornitosi è una malattia infettiva e contagiosa causata da Chlamydia pittaci. Il contaggio avviene tramite l’inalazione di polvere infetto o per via cutanea ad opera di acari e pidocchi. |
Doxipan: 500mg per litro di acqua da bere per 10 giorni.
Vaiolo: Sintomi |
La forma cutanea. È caratterizzata dalla comparsa di rigonfiamenti alle gambe, alla testa, ed a volte alle ali. Questi sono causati dal virus che si è introdotto sotto la pelle, a seguito di una piccola abrasione o di una puntura di zanzara. Il virus causa un’irritazione ed appare del pus. Questo pus si concentra e diventa biancastro. Lentamente si riassorbe e scompare, a meno che non sono espulsi all’esterno. Questo pus è ricco di virus che è responsabile del contagio rapido. L’uccello raschiandosi lo libera e sporca il suo becco; sporca anche le sbarre e facendo la sua toeletta, trasporta il virus in altri punti del suo corpo. Appaiono altri rigonfiamenti, soprattutto alle gambe, e tutto l’allevamento può essere infettato entro pochi giorni. Alla testa, si può osservare un’infiammazione delle palpebre, e dalle ali si ha la caduta di piccole piume. Fin dai primi sintomi, occorre isolare gli uccelli infetti, per evitare il contagio. Tutte le gabbie devono essere disinfettate. Si deve dare un miscuglio d’antibiotici ad ampio spettro nell’acqua, seguite da vitamine. Le cure dipendono dal grado d’evoluzione dell’infezione. La forma respiratoria. Si osserva spesso contemporaneamente alla forma cutanea, di cui costituisce un aggravarsi. La respirazione diventa rumorosa, perde abbastanza rapidamente l’appetito, e presto si mette in palla. La morte avviene entro alcuni giorni. Si possono salvare alcuni uccelli con l’uso d’antibiotici, ma il successo non è eccellente. L’epidemia è tuttavia bloccata. La forma difterica. Causa la morte in alcune ore, senza che nulla permetta di prevederla, eccetto forse una breve sonnolenza del soggetto. |
Causa e terapia: |
La malattia è causata da un virus poxvirus e si presenta sotto varie forme: cutanea, respiratoria, difterica. L’incidenza maggiore di casi di vaiolo si osserva in tarda estate ed autunno, per il fatto che questo virus viene trasmesso principalmente da insetti quali le zanzare, ma probabilmente anche altri insetti pungitori o da acari. Il virus del vaiolo non è in grado di attraversare la pelle integra, e deve essere inoculato tramite un insetto, oppure deve venire a contatto con le mucose. Il virus può penetrare nell’organismo anche tramite abrasioni della pelle o delle mucose. |
Prevenzione del vaiolo.
Quando il vaiolo è manifesto, le perdite sono inevitabili. Quindi si deve prevenire la malattia con una buona igiene, con prodotti alimentari sani e variati, e soprattutto con vaccinazione e lotta agli insetti pungitori.
Il vaccino antivaiolo (PoulvacR P canary) è introdotto attraversando la membrana alare con un ago.
Malattia di Newcastle: Sintomi |
Affaticamento, sonnolenza, disturbi respiratori, diarrea, disturbi nervosi, perdita d’equilibrio. La diagnosi richiede esami di laboratorio che permettano l’identificazione del virus. |
Causa e terapia: |
Virus : paramyxovirus Malattia incurabile. Non esistono terapie specifiche. |
Colibacillosi: Sintomi |
La colibacillosi è la principale causa, nel 95% dei casi, della mortalità post-natale, tra il quarto ed il decimo giorno. I sintomi sono: diarrea verdastra, sonnolenza, mancanza d’appetito, perdita rapida di peso, vomito. |
Terapia: |
Infezione dovuta a batteri della specie E.Coli |
Zoomicina N: 30 ml per litro di acqua da bere;
Furazolidone 2% + Ossitetraciclina 2% in misura di 10 gr per litro di acqua da bere.
Salmonellosi: Sintomi |
Come la colibacillosi, è causata da germi che si sviluppano nell’intestino inizialmente, e che costituiscono un gruppo molto vasto. I soggetti ammalati perdono l’appetito, hanno il ventre gonfio, frequenti scariche di diarrea e molta sete; la respirazione diventa difficile. La morte è rapida, ma i soggetti che sopravvivono sono immunizzati, e pertanto la malattia è di rado trasmessa dagli adulti. |
Causa e terapia: |
Batterio di salmonella |
Flumisol in ragione di 20 gocce per litro d’acqua per 10 giorni.
Vefloxsa in ragione di 3 ml per litro d’acqua da bere per 5 giorni;
Baytrilin ragione di 150 mg per litro d’acqua per 10 giorni.
Apparato Respiratorio |
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I sintomi respiratori fanno riferimento alle affezioni che colpiscono l’apparato respiratorio e si manifestano con respiro difficoltoso e fischiante, con rantoli e colo nasale. L’uccello generalmente accompagna il respiro con movimenti ritmici della coda. | ||
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Asma: Sintomi |
Respirazione difficoltosa, fischiante affannosa e a becco socchiuso ritmicamente. |
Causa e terapia: |
Sono questi i sintomi dell’asma che va curata facendo bollire per cinque minuti in mezzo litro d’acqua sei grammi di foglie di eucaliptolo, dodici grammi di basilico, trenta grammi di salvia e venti grammi di prezzemolo. Il decotto così ottenuto dovrà sostituire l’acqua da bere per alcuni giorni; in seguito si dovrà somministrare nell’acqua da bere dell’urotropina nella dose di un grammo per litro.
Mycoplasmosi: Sintomi |
La Mycoplasmosi nel canarino colpisce l’apparato riproduttivo e respiratorio. Pertanto si individuala Mycoplasmosirespiratoria (Corizza) ela Mycoplasmosidell’apparato riproduttivo. |
Mycoplasmosi respiratoria:
Starnuti, rantoli, scolo nasale, congiuntivite, respirazione a becco semi-aperto.
Mycoplasmosi dell’apparato riproduttivo:
Problemi ovogenosi, alta percentuale di uova infeconde, femmine che non covano o abbandonano i piccoli o le uova.
Terapia:
Mycoplasmosi respiratoria:
Baytril iniettabile al 5%: (Enrofloxacina) 4ml per litro d’acqua da bere per 5 giorni, da ripetere dopo 5 giorni di interruzione.
Vefloxa soluzione al 5%: (Norfloxacina) 3 ml per litro d’acqua da bere per 5 giorni.
Mycoplasmosi dell’apparato riproduttivo:
La canarina portatrice sana lo trasmette ai figli tramite l’uovo pertanto si deve effettuare una terapia precova e una durante l’inizio della seconda covata.
Tilosina veterinaria 100%: 2gr per litro d’acqua da bere per 5 giorni.
Aspergillosi: Sintomi
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E’ un’infezione causata da un fungo principalmente da Asprgillus fumigatus che provoca perdita di peso, difficoltà respiratoria, vomito,diarrea. Una importante causa predisponente è rappresentata da una forma di immunosoppressione. |
Causa e terapia: |
Malattia dovuta a funghi della famiglia Aspergilli che si sviluppano nei polmoni e sacchi aerei. Un ruolo importante è svolto anche dalla contaminazione ambientale: presenza di sostanze organiche in decomposizione, ambienti sporchi e umidi, semi vecchi e mal conservati (tutto ciò che favorisce lo sviluppo di muffe). Non è necessario osservare delle muffe macroscopiche per stabilire che l’ambiente è contaminato. L’infezione avviene per inalazione delle spore. |
La terapia si può tentare con la somministrazione di farmaci antifungini per via orale e tramite nebulizzazione.
Fungilinsciroppo in sospensione: 5ml per litro d’acqua da bere per 10 giorni.
Malattie Causate da PARASSITi |
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Coccidiosi: Causa |
E’ la malattia più frequente negli allevamenti di volatili. I coccidi sono parassiti delle cellule epiteliali che si annidano nell’ intestino dove si sviluppano e si moltiplicano. La malattia si trasmette principalmente con gli escrementi, è in questo modo che il ciclo si ripete e si trasmette agli altri uccelli che vengono in contatto. È dunque importante isolare un uccello sospetto, di pulire il posto dove egli a restato e di trattare preventivamente gli uccelli che sono stati in contatto. |
Sintomi: |
Il ventre del volatile è gonfio, gli intestini sono visibili, gli escrementi fluidi di colore biancastro striate raramente di sangue, piumaggio gonfio. |
Terapia: |
Come preventivo: ESB3 30% (Sulfamide) in ragione di 1 o2 grammi per litro d’acqua durante 5 giorni tutti i mesi. Dopo l’uso di ESB 3 30% è necessario somministrare un complesso vitaminico del gruppo K (Konakion gocce). Ampro-sol 12% (Amprolium) in ragione di 2-4 ml per litro d’acqua per 6-8 giorni. Come curativo: Baycox (Toltrazuril): Per 2 giorni 2 cc in1 litro d’acqua, il trattamento deve essere eseguito ogni due mesi. |
Pidocchi: Sintomi |
I sintomi della loro presenza comprendono irrequietezza e beccate, eccessiva attività di pulizia del piumaggio e penne danneggiate. Irritazione, femmina che non cura il nido, piume nuove deteriorate. La femmina lascia il nido la notte, giovani vittime d’anemia grave e mortale. |
Terapia: |
Uso di sostanze acaricide per uso ornitologico. |
Acaro delle piume: Sintomi |
Abbastanza rara, irritazione e prurito, arrossamento della pelle, deplumazione parziale e sulle aree cutanee colpite le piume sono spezzate. |
Causa e terapia: |
Denominazione dell’Acaro – Dermoglyphus passerinus. |
Trattamento– Acaricida a base di Permetrina e Piperonil butossido.
Acari respiratori: Sintomi |
Minuscoli acari si annidano nella trachea dell’uccello, ostruendone la respirazione. I sintomi comprendono, tosse, respiro a bocca aperta, emissione di un tipico rumore metallico che si avverte avvicinando il volatile all’orecchio. Piumaggio arruffato, perdita di peso e dimagrimento. |
Causa e terapia: |
Denominazione dell’Acaro – Sternostoma trachaecolum. |
Trattamento – Ivomec: una goccia direttamente in bocca dopo averlo diluito in rapporto di 1/9 con glicole propilenico.
Acaro della cute o Rogna delle zampe: Sintomi |
Parassita dovuta a acari che si localizzano nello strato corneo dello cute, soprattutto nelle zampe, dove scava gallerie originando delle croste rugose grigiastre. |
Causa e terapia: |
Denominazione dell’Acaro – Knemidocoptes pilae. |
E’ un acaro che vive negli spazzi presenti nella cute delle zampe, dove scava gallerie.
Trattamento – Il migliore sistema per prevenire la scabbia consiste nella pulizia di gabbie e accessori locale ecc..
I volatili colpiti dalla rogna è massaggiare le zampe con pomata a base di Paraffina pura, dopo alcuni giorni si ammorbidisce le croste potranno essere staccate.
Acaro rosso: Sintomi |
Un’infestazione grave può dare anemia negli adulti e addirittura causare la morte nei nidiacei, Respirazione difficile, irrequietezza, movimenti bruschi della testa, prurito, nervosismo. |
Causa e terapia: |
Denominazione dell’Acaro: Dermanyssus gallinae. |
E’ un parassita che succhia il sangue ai volatili di notte mentre dormono. Durante il giorno non resta sugli animali ma si nasconde nelle fessure, sotto le gabbie, dentro i posatoi cavi. Inoltre questo parassita agisce da veicolo per le malattie trasferendo con la puntura virus e batteri da un uccello all’altro. Dopo il pasto di sangue la femmina depone centinaia di uova nelle fessure. I parassiti diventano adulti in una settimana circa, ricominciando il ciclo. In poche settimane il numero di parassiti che infesta l’allevamento può diventare enorme.
Trattamento – Ivomec: una goccia direttamente in bocca o sulla cute dopo averlo diluito in rapporto di 1/9 con glicole propilenico. In genere occorre effettuare diversi trattamenti ad intervalli di 10-14 giorni.
– Frontline: una goccia direttamente sulla cute. Effettuare un trattamento ogni 3 – 4 mesi
Gli acari del canarino
Esistono quattro tipi di acari:
- 1. Acaro Rosso
- 2. Acaro della Piuma
- 3. Acaro della zampa
- 4. Acaro respiratorio
- Acaro rosso
L’acaro rosso è il più pericoloso e può portare alla morte i canarini colpiti, specialmente i piccoli appena nati. Si nasconde sia nelle gabbie, molle, mangiatoie e posatoi, che nei muri dell’allevamento, attaccando i canarini solo di notte, nel periodo primaverile ed estivo scomparendo con i primi freddi.
Per verificare la presenza si può sbattere i posatoi su un pezzo di carta bianco ed in caso di presenza dell’acaro si noteranno dei puntini rossi o grigi, oppure coprendo la gabbia con un panno bianco alla sera, al mattino si possono sempre scorgere la presenza degli acari. L’acaro assume una colorazione rossa solo dopo aver succhiato il sangue dai canarini, rendendoli irrequieti.
Dopo aver scoperto la presenza dell’acaro bisogna disinfettare i locali e le gabbie con delle sostanze acaricide spray. Naturalmente la prevenzione è l’arma migliore per sconfiggere l’acaro, noi nei nostri allevamenti usiamo già da alcuni anni il frontline che viene applicato direttamente sul collo dei canarini nella dose di una goccia per canarino. Tale trattamento è da effettuare ogni 3-4 mesi evitando di applicarlo sui novelli di età inferiore ai due mesi. L’unica accortezza da usare e non mettere a disposizione il bagnetto per almeno 5-7 giorni dall’applicazione del frontline.
Possiamo affermare che utilizzando tale prevenzione nei nostri allevamenti non si sono più verificati episodi di infestazione da acari rossi.
- Acaro della piuma
L’acaro della piuma è di colore grigio e colpisce come si può intuire le piume, dove si annida danneggiandole e provocandone la caduta: questo tipo di acaro si nutre infatti delle parti basali della penne escluse remiganti e timoniere.
Il canarino colpito da tale parassita normalmente sfrega le piume con il becco danneggiandole ancor di più. Questo tipo di acaro è presente sia di giorno che di notte, quindi per verificarne la presenza è sufficiente prendere i soggetti e soffiare sotto le piume dove si annidano. La cura e la prevenzione sono le stesse che si applicano per l’acaro rosso.
- Acaro delle zampe
L’acaro delle zampe colpisce le zampe dei canarini facendole arrossire e gonfiare, e se non curata in tempo può causare la perdita delle unghie ed addirittura dell’arto completo. Non è facile da scoprire perché a prima vista si può confondere con la puntura di una zanzara, ma se dopo un trattamento degli arti con una pomata antiinfiammatoria il canarino non migliora, si può sospettare che si tratti dell’acaro delle zampe. In questo caso è sempre meglio comunque consultare il proprio veterinario il quale saprà indicarvi il trattamento migliore per l’acaro delle zampe.
L’unica volta che abbiamo avuto tale parassita in alcuni soggetti dei nostri allevamenti, il veterinario ci ha consigliato di effettuare un’accurata pulizia delle gabbie e dei locali, l’utilizzo di foractil spray per disinfettare le zampe dei soggetti sani, mentre per i canarini colpiti bisogna seguire la seguente terapia per circa quindici giorni: al mattino si applica la pomata Eurax che migliora la circolazione sanguinea, mentre alla sera si utilizza Lessavengel. Se curati in tempo i canarini colpiti dall’acaro delle zampe guariscono completamente nell’arco di 15-20 giorni.
- Acaro respiratorio
L’acariasi respiratoria è una malattia causata da un acaro che vive nei bronchi e nella trachea dei canarini riproducendosi in tempi abbastanza brevi. La trasmissione della malattia avviene per via diretta, tramite le imbeccate e per linea indiretta attraverso il cibo e l’acqua anche perchè il soggetto contaminato elimina le uova degli acari tramite le feci o attraverso dei colpi di tosse.
I sintomi della malattia sono difficoltà respiratorie ed emissione di muco dalle narici. Il canarino colpito dalla malattia respira a becco aperto con colpi di tosse seguiti da movimenti ritmici della coda ed avvicinando l’orecchio al becco del canarino si sente un rumore metallico. La forte emissione di muco dalle narici può portare alla morte dei canarini per soffocamento essendo essi già fortemente debilitati da un calo di appetito con una conseguente perdita di peso. Per diagnosticare con sicurezza la malattia è meglio rivolgersi ad un veterinario che in caso di morte di un soggetto può con l’autopsia individuare con facilità la presenza degli acari nella trachea. La cura migliore per l’acariasi respiratoria è l’impiego della ivermectina (nome commerciale ivomec) diluito in glicole propilenico in rapporto di 1:9. L’ivomec così ottenuto va somministrato direttamente nel becco del canarino in ragione di una goccia cadauno usando un contagocce .Se una prima somministrazione del farmaco non risolve d1efinitivamente il problema si può dopo una decina di giorni ripetere il trattamento.
- Acaro del pollo (Ornithonyssus sylviarum)
E’ un parassita non meno pericoloso. Al contrario del precedente, vive permanentemente sugli uccelli e non li lascia mai. Si trova più spesso intorno alla cloaca e alla base della coda, ma è molto piccolo e si osserva meglio con l’aiuto di una lente d’ingrandimento.
- Acaro della rogna (Knemidokoptes pilae)
Vive nello spessore della cute delle zampe, dove scava gallerie. Provoca un ispessimento della pelle che assume un aspetto crostoso.
- Pidocchi
Parecchie specie di pidocchi possono infestare i canarini. I sintomi della loro presenza comprendono irrequietezza e beccate, eccessiva attività di pulizia del piumaggio e penne danneggiate.
Tipo acaro | Sintomi | Cura | Frequenza trattamento |
Rosso | Anemia diminuzione peso irrequietezza | Disinfestazione locali \ Frontline | 3-4 volte l’anno |
Piuma | Mancanza piume | Disinfestazione locali \ Frontline | 3-4 volte l’anno |
Zampe | Lesioni sulle zampe e arrossamenti | Eurax Lessavengel Foractil | quando necessita |
Respiratorio | Disturbi respiratori e debilitazione | Ivomec | quando necessita |
MALATTIE E CURE DEL CANARINO
Testo desunto da Italia Ornitologica, n.12 dicembre 1997, pagg. 48-53 scritto da Laura Siletti sulla base della relazione tenuta dal Dr L.Buratto alla Conferenza Dibattito sulle Malattie del Canarino nella sala Papa Luciani a Conegliano Veneto.
Le malattie del Canarino
- Puntura di zanzara
Area peri-oculare e zampe. Talvolta con esito letale. Foruncolo (diagnosi differenziale con lesione vaiolosa, può evolversi in ascesso. Mettere zanzariera alle finestre. Terapia con Polaramin pomata 1/1000. Se con esito sanguinante, usare Cicatrene.
- Ascessi
Solitamente micro-ascessi, spesso provocati da stafilococco. Esiti di micro-traumi, cannibalismo etc. Localizzazione delle aree glabre. Usare pomata a base di Penicellina – pomata Eritromicina 3% .
- Turbe nervose, neurologiche
Meningismo, atassia, scordinazione nei movimenti. Tossicosi da inalazione o da ingestione, da fitofarmaci neurotossici presenti nelle verdure crude, in seguito a disinfezioni, ad uso di farmaci non tollerati dalla specie.
- Encefalomalacia
Carenza di vitamina E o Selenio. Terapia con Selevit della Fatro fiale: ml 0,1 sottocute.
- Plumofagia, Pica, Cannibalismo
Turbe del comportamento legate all’ambiente o a carenze alimentari, sopratutto proteiche.
Somministrare rosso d’uovo sodo, pastoni, lardo. Oscurare l’ambiente, umidificare. Controllare gli spazi in rapporto al numero degli animali e la luminosità eccessiva.
- Deplumazione, Muta, Pseudo-muta
Diversi sono i problemi, la muta è fisiologica. La deplumazione può avvenire per acariasi o parassitosi cutanea (controllare con lente). L’acaro penetra nel calmo della penna e questa si spezza. Irrorare con acaricidi atossici in forma di spray sul piumaggio.
Falsa muta: vedi carenze alimentari, plumofagia, etc. Il “sudore” del nido che colpisce i nidiacei. La femmina presenta addome bagnato. Nido freddo o colpo di freddo. Dieta iper-lipidica e porre la gabbia in ambiente caldo e asciutto. Cospargere il nido con carbopulbit e con acqua borica tiepida ed un batuffolo di cotone e si disinfetti i piccoli.
- Stipsi
Cause alimentari e climatiche (freddo improvviso). Scarsità di deiezioni, asciutte e/o mucose. Dieta con verdura fresca e sale inglese (1/2 gr. x litro di acqua da bere).
- Epidermite, eczema, scagliosità delle zampe
Ungere con pomate a base di Olio di Fegato di Merluzzo e Zolfo oppure con pomate medicate tipo Localyn o Aureomicina.
Se presenti croste grigiastre e rugose, potrebbe trattarsi di acariasi piantare; usare una pomata acaricida previo lavaggio con acqua tiepida: ml 100 di acqua + Halamid (una punta di coltello).
- Zampe arrossate, gonfie e dolenti
Viene riferito che trattasi di reumatismi o artrite. Le cause sono da ricercarsi in ambienti freddi e umidi. Usare una pomata a base di cortisone associato ad antibiotico del tipo Localyn o Neomicina, indi frizionare anche con pomata a base di Olio di Fegato di Merluzzo.
Non va dimenticato che potrebbe trattarsi di Stafiloccosi artro-sinoviale, in tal caso impiegare pomata Eritromicina 3 x 1000.
- Anemia o malessere
Può trattarsi di Pediculosi, ovvero un’infestazione da Acaro rosso il quale vive all’interno di posatoi, nelle fessure, nelle giunture delle stecche e in mille altri luoghi.
E’ un ematofago notturno e quindi bisogna cercarlo con una lente, durante il giorno, negli anfratti della gabbia. Mettere i canarini in altre gabbie e portare all’esterno quelle infestate le quali vanno immerse in un bagno con soluzione a base di piretro, indi lavati e fatti asciugare. Non bisogna impiegare ectoparassitari a base di DDT o altri fitofarmaci pericolosi come il Pommex, ecc.
- Crescita eccessiva di becco ed unghie
Ovvio il trattamento: usare un taglia unghie procedendo con molta cautela, per non recidere quella linea di sangue che arriva sino alla metà dell’unghia circa.
- Problemi di ovo-deposizione
Possono essere banali, dovuti a cloacite o immaturità della canarina. Ungere la cloaca con olio tiepido e mettere a riposo la femmina per tutta la stagione riproduttiva in corso. Potrebbe tuttavia trattarsi di un problema più grave quale l’infezione da Mycoplasma, ma di questa grave infezione tratterò più dettagliatamente in un capitolo seguente.
Le malattie virali
- Diftero-Vaiolo
E’ la più grave infezione virale del canarino. E’ frequente particolarmente in autunno e può colpire anche una percentuale molto elevata di volatili.
Sostenuta da un pox-virus si presenta nella forma vaiolosa o difterica. Nella forma vaiolosa le lesioni sono inizialmente papulose in evoluzione: da papule a vescicole e quindi a pustole.
Compaiono su zampe, palpebre, intorno agli occhi e alle narici. Le pustole rossastre maturano lasciando croste che cadono dopo 30/40 giorni. Il canarino ammalato di vaiolo soffre e va isolato da quelli sani per evitare il contagio. La forma difterica è più grave ma più rara. Placche grigio-giallastre si formano sulle mucose della bocca e, in particolare, sulla laringe determinando ostruzione e morte per asfissia.
Si può tentare l’asportazione della placca con una pinzetta ma, tuttavia, spesso è preferibile eliminare il soggetto poiché la forma difterica è contagiosa e grave. il canarino respira affannosamente e dalle narici e dalla bocca fuoriesce sierosità mista a saliva schiumosa. La terapia del diftero-vaiolo si attua con tintura di jodio diluita in olio di semi ma il vero rimedio consiste nella vaccinazione con appositi vaccini per canarini da praticarsi per scarificazione sulla cute deplumata della coscia.
La precauzione più importante nel caso si decida di non vaccinare, consiste nella nebulizzazione settimanale con Halamid (da intensificare nella stagione che favorisce l’insorgere di tale infezione).
Le malattie batteriche
- Clamidiosi-Psittacosi
Chlamydia psitacci: molto diffusa negli Psitaccidi ma può colpire anche il canarino.
I sintomi sono molteplici: diarrea, congiuntivite, scolo oculare e nasale, dispnea e inappetenza. Penne arruffate e dimagramento.
Patologico: megalia e congestione splenica, epatomegalia, polmoni congesti con focolai di polmonite, sacchi aerei opachi ed ispessiti. Farmaco di elezione èla Tetraciclinaper iniezione sui malati e nell’acqua da bere nei soggetti sani o apparentemente tali, il prodotto da usare èla Pan-terramicinadella Pfizer, fiacone ml. So (ml. I = 30 mg.), fare iniezione sottocute nella regione del collo: dose ml. 0,1 ripetendo il trattamento dopo 24 ore. Con un contagocce instillare nel sacco congiuntivale una goccia di Pan-terramicina e, bagnando un cotton-fioc, si può medicare riniti e ferite. Terramicina polvere solubile della Pfizer, flacone da gr. 113, disciogliere gr. 5 (1 misurino) di polvere ogni 1/2 litro di acqua da bere. Effettuare il trattamento per 6 giorni.
- Tubercolosi
Infezione sostenuta da Mycobacterium avium. Rara nel canarino. Sintomi: dimagrimento e diarrea, lesioni cutanee in forma di escrescenza verrucose sulle palpebre ed aree circostanti fino alle commessure labiali.
Diagnosi attraverso esame microscopico, raschiando le lesioni. Terapia nessuna. Eliminare i soggetti infetti o sospetti d’essere infetti.
- Colera avviare o Pasteurellosi
Malattia infettiva rara nel canarino. La prevenzione si attua evitando il contatto con altri volatili da cortile.
Sintomi gravi: diarrea profusa, febbre e morte. Lesioni necrotiche a focolaio su fegato e milza. Emorragia tenue. Terapia con Bactrim della Roche, fiacone da ml. 100 alla dose di ml. i in50 mi. di acqua da bere per 4/5 giorni.
- Pseudotubercolosi o Yersiniosi
Sostenuta da Yersinia pseudotubercolis, ritenuta frequente tra gli uccelli selvatici, sembra colpire anche il canarino.
I sintomi sono vaghi. Talvolta si verifica la morte senza segni premonitori. La diagnosi è possibile solo in laboratorio. Esame patologico: focolai di necrosi miliariformi su fegato, milza, polmone e reni. Terapia con Tetracicline oppure con Minocin Cynamid sciroppo 1% (minociclina con attività simile ma più mirata delle tetracicline).
Dose di impiego: ml. I di sciroppo in ml. 100 di acqua da bere per 5/6 giorni. Oppure impiegare Terramicina polvere solubile della Pfizer come nella Clamidiosi.
- Mycoplasmosi
E un’infezione diffusa in tutte le specie animali, in tutto il mondo. 2 considerata l’infezione emergente nel mondo, e questo anche nell’uomo. Si calcola che in America il 25% della popolazione soffra o abbia sofferto di Mycoplasmosi. Oltre agli altri, colpisce anche tutti i volatili: polli, anatre, galline, oche. Fagiani, starne ecc. e naturalmente colpisce anche il canarino, anche se la scoperta è piuttosto recente. Si può ritenere che la malattia sia molto diffusa nella specie, determinando danni anche notevoli, sia diretti che indiretti. La Mycoplasmosinel canarino colpisce sia l’apparato respiratorio che l’apparato riproduttore. Nel primo caso, quando il Mycoplasma attacca le vie respiratorie, si evidenziano sintomi quali asma, difficoltà di respiro o raucedine; come dire sono sintomi solitamente senza secrezione catarrale o purulenta. In verità la sintomatologia respiratoria non è molto evidente e spesso colpisce pochi volatili tra loro vicini. Non è dato di sapere se, in particolari circostanze,la Mycoplasmosiin forma respiratoria può diffondersi in tutto l’allevamento. Quel che è certo è che la terapia deve essere estesa a tutti i canarini presenti in allevamento. La forma che colpisce l’apparato riproduttore invece riguarda in particolare le femmine, nelle quali determina problemi di ovogenesi e di deposizione, uova sterili, pullus nati morti o poco vitali. La sintomatologia è vaga o manca di sintomi. I canarini sono apparentemente sani e tutto il problema riguarda le uova, gli embrioni e i nati. In ogni caso prima di ogni stagione riproduttiva è necessario intervenire con Baytril o meglio ancora con Tylan solubile al 50% per 4 giorni, alla dose di gr. 2 per litro di acqua da bere.
Le micosi
- Moniliasi
Causata da un micete denominato Candida Albicans, può colpire le mucose dalla bocca e dell’ingluvie del canarino.
Il “mughetto” è frequente in alcune specie aviari, in particolare nella giovane faraona e nel pollo soprattutto quale conseguenza di un uso frequente e prolungato di antibiotici. Si manifesta con l’apparizione di placche o pseudo-membrane di colore bianco che stratificano sulle muscose orali e dell’ingluvie.
La diagnosi è facile per la tipicità delle lesioni che compaiono nei giovani passeracei dopo l’uso di antibiotici. Per la terapia può essere utile l’acidificazione dell’acqua da bere con un po’ di aceto con poche gocce di tintura di jodio. Sulle lesioni pennellare con un cotton-fioc imbevuto di tintura di jodio, indi spalmare un po’ di crema o pomata anti-micotica tipo Canesten.
- Gastriti Micotiche
Da qualche anno viene considerata la micosi più frequente e più grave del canarino. Viene rife~ rito che la stessa è provocata da miceti del genere Aspergillus, ai quali spesso si associano batteri patogeni.
Più recentemente è stato ipotizzato che tale infezione sia sostenuta da miceti del genere blastomiceti o mucormiceti. Le lesioni più gravi sono a carico dell’anello mucosale che separa il proventricolo dallo stomaco muscolare, comunque sia restano compromesse anche le mucose gastriche con compromissione della digestione enzimatica pro-ventricolare. Ne deriva sofferenza per il canarino che mostra dimagrimento, piumaggio arruffato e deiezioni alterate. La diagnosi può essere fatta sul canarino morto raschiando con un bisturi sulla mucosa inter-gastrica e visualizzando il raschiato al microscopio oppure seminando su terreno di coltura selettivo per miceti.
La terapia elettiva delle gastriti micotiche, si attua con una specialità a base di Amfotericina B, Fungilin della Squibb sospensione al 10%, alla dose di ml. i per litro d’acqua da bere per 12 giorni. Nei primi 4 giorni di somministrazione, associare anche ml. 3 per litro d’acqua di Gentagil.
Le malattie protozoarie
- Coccidiosi
Malattia protozoaria che colpisce tutte le specie aviari, nessuna esclusa. Sostenuta da protozoi immobili del genere Eimeria, sono responsabili di enteriti, tifliti o entero-tifliti. Spesso i Coccidi sono ospiti nell’intestino dei volatili senza determinare sintomi alcuni. Sono solitamente specie-specifici nel senso che ogni specie di volatili è parassitata da due/tre specie di Eimeria. La Coccidiosiprovoca diarrea biancastra (forma intestinale) o emorragia (Coccidiosi ciecale).
L’esame microscopico delle feci mette in evidenza i Coccidi e ne conferma la diagnosi. Nel canarino morto possono evidenziarsi lesioni enteriche più o meno
gravi, ovvero tiflite-emorragica. Nei canarini in gabbia, tra loro isolati,la Coccidiosipuò colpire uno o pochi volatili. Dimagrimento progressivo, arruffamento del piumaggio e diarrea persistente possono far sospettarela Coccidiosi. In tal caso prelevare le feci dalla lettiera e farle sottoporre ad esame microscopico presso un laboratorio. La terapia nel canarino si effettua con Amprolsol, un farmaco efficace e privo di tossicità. Non si consiglia di impiegare farmaci a base di Sulfochinossalina poiché tale sulfamidico è piuttosto tossico. Di Amprol-sol liquido al 12% se ne somministra ml. 4 ogni litro d’acqua da bere per 6/7 giorni.
Le malattie ecto-parassitarie
- Rogna o Acariasi
Acariasi: il termine rogna, non appare appropriato poiché nel canarino non sono state descritte lesioni cutanee da Sarcoptes o da altri acari patogeni obbligati della cute. intendiamo riferirci ad intestazione da Acaro rosso del genere Dermanyssus che infesta il canarino durante la notte, provocando irritazione ed anemia, mentre durante il giorno si nasconde nelle fessure, nelle giunture delle gabbie. La diagnosi viene fatta con l’aiuto di una lente con la quale si esamina attentamente la polverosità raccolta negli anfratti della gabbia.
il colore rosso dell’acaro ed il suo movimento consentono la diagnosi. Durante la notte l’acaro rosso attacca i canarini provocandogli delle microlesioni attraverso le quali succhia il sangue. Questa ecto-parassitosi è relativamente frequente e può causare grave danno poiché viene spesso diagnosticata in ritardo, inoltre pare difficile una radicale disinfestazione. Se le gabbie sono in ferro sarà opportuno metterle a bagno in una apposita vasca riempita di una soluzione disinfettante che non lasci residui tossici dopo l’asciugatura. Se tale operazione viene fatta durante una giornata luminosa di sole, si può conseguire ottimi risultati poiché sappiamo che l’acaro non attacca il canarino durante le ore di luce.
Le malattie endo-parassitarie
- Acarlasi respiratoria
E provocata da un microscopico acaro che si annida e si moltiplica nel lume tracheale. Il canarino infestato manifesta respirazione rantolosa e fischiante accompagnata da frequenti raschiamenti, becco aperto sincronizzato con l’atto respiratorio. t una forma “secca” cioè senza essudazione catarrale a carico delle narici. La diagnosi è possibile osservando al microscopio la trachea di un canarino morto dopo che è stata asportata ed appoggiata su un vetrino portaoggetti. I piccoli acari sono facilmente visibili, in particolare nella biforcazione tracheale.
La terapia, è detto, si attua fumigando con un prodotto nominato Folbex. La gabbia con il soggetto ammalato viene messa in un sacco di nylon, quindi vi si
introduce una striscia di Folbex accesa, la quale libera del fumo acaricida. L’intervento va ripetuto ogni giorno per 4/5 giorni. Si consiglia di provare su alcuni soggetti di scarso valore genetico.
Riassunto e Profilassi delle Malattie del Canarino
- Malattie respiratorie, sistemiche o di eziologia incerta
BAYTRIL 2,5% – Flacone da ml. 100 –
Dose: ml. 5 per litro di acqua da bere, per 4/5 giorni. Per la profilassi: in assenza di sintomi, dimezzare la dose.
- Malattie sostenute da Mycoplasma
(asma, problemi di fecondità e/o schiusa) da fare soprattutto nei primi mesi dell’anno TYLAN solubile – Flacone da gr. 100 pari a gr. 50 di Tylosina pura. Dose per la terapia: gr. 2 per litro di acqua da bere, per 4 giorni. Dose profilattica: gr. I per litro di acqua da bere, per 4 giorni. L’intervento deve essere fatto ogni 4 settimane, fino ad Aprile.
- Enteropatie: Enteriti da Coli, Salmonella, Pseudomonas a., Stafilococco
ZOOMICINA N – Flacone da ml. 170 –
Dose terapeutica: ml. 20 per litro di acqua da bere, per 4/5 giorni oppure OENTAGIL – Flacone da ml. 501100 – Dose: ml. 3 per litro di acqua da bere, per 5 giorni oppure BIOSOL – bustine da gr. 20 – Dose: gr. i per litro di acqua da bere per 5 giorni.
- Infezioni da cocchi (soprattutto infezioni respiratorie)
ZIMOX (Amoxicillina) – Sospensione al 5% –
Dose: ml.10 in gr. 250 di pastoncino, per 4/6 giorni. MINOCIN (Minocuclina – Sciroppo 1% – Dose: ml.10 in 1/2 litro di acqua da bere, per 6 giorni.
- Micosi gastro-enteriche anche associate ed enterite microbica
FUNGILIN sciroppo – sospensione al 10%
Dose: ml. 1 per litro di acqua da bere, per 12 giorni. Associare durante i primi 4 giorni Gentagil alla dose sopraindicata.
N.B.: per l’uso di HALAMID, ELANCO T.20, THEPAX vedi nella seconda parte della pubblicazione di questo compendio.
I Farmaci – Le Pomate
- Aureomicina pomata 3%
Terapia delle infezioni cutanee da stafilococco ed altri piogeni; micro-ascessi, ferite, ovidottiti batteriche ecc.
- Eritromicina pomata 3%
Terapia delle infezioni cutanee come sopra.
- Gentalyn crema 0, 1%
Infezioni cutanee resistenti ovvero per interventi a lunga durata.
- Dermovitamina pomata
A base di Olio di Fegato di Merluzzo, zolfo e vaselina. Serve per la cura degli eczemi non infettivi o abrasioni cutanee a-batteriche.
- Canesten crema 1%
Per la terapia delle micosi cutanee.
- Tolmicen polvere 0,5%
Per la terapia delle micosi superficiali sottopiuma. Polverizzare ogni due giorni.
- Temetex pomata 0,1%
Per la cura delle dermatosi allergiche. Applicare ogni giorni per 4/5 giorni;
- Localyn neomicina pomata 0,01%
Associazione di un cortisonico con neomicina. Per la terapia di malattie cutanee di tipo allergico-batterico.
Acqua borica 3%
Per la disinfezione della cute.
- Flebs pomata
Antinfiammatoria per la cura di borsiti, artrosinoviti, distorsioni ecc. Spalmare
ogni giorno fino a guarigione.
- Gentalyn oftalmico collirio allo 0,5%
Per la cura delle blefaro-congiuntiviti
- Aureomicina oftalmica pomata all’1%
Stesse indicazioni come sopra
- Betabioptal collirio
A base di Cloramfenicolo + tetrizolina. Per la terapia delle congiuntiviti allergiche.
Ulteriori consigli
- Prolasso dell’ovidotto
In seguito a ovo deposizione in femmina giovane o vecchia può accadere che si verifichi il prolasso della cloaca e il possibile imbrattamento con infezione locale. Disinfettare con Halamid e riposizionare delicatamente la cloaca.
- Uropigite
Ghiandola sebacea: è situata alla base del codione e il canarino beccandosela provoca flogosi. Ungere con olio tiepido e, se purulenta, spremerla delicatamente cospargendola poi con una pomata a base di penicillina.
- Anoressia e dimagrimento
Non sono malattie ma sintomi di una grave malattia; isolare il canarino ammalato. Può trattarsi di tubercolosi (sonnolenza, dimagrimento notevole, piumaggio opaco). Eliminare il soggetto e disinfettare accuratamente con alcool ed infiammare. Se vi è grave diarrea è possibile una infezione da entero-batteri patogeni. Fare la terapia del caso: ovvero prelevare un soggetto malato e fare eseguire l’esame batteriologico per la conferma diagnostica.
- Adiposi
Patologia da vita confinata. Dieta vegetale e maggiore spazio.
- Congiuntivite
Blefaro-congiuntivite o lacrimaziome ecc.
Usare un collirio e se compare iporessia o dimagrimento potrebbe trattarsi di influenza.
- Pustole o croste
Lesioni più frequenti su zampe, palpebre, narici, base del becco. Pustole rossicce che evolvono in croste ricoprenti la pustola.
Mescolare parti uguali di tintura di iodio e glicerina, con un cotton-fioc ungere e strofinare ogni due giorni fino a guarigione.
La forma difterica si appalesa con salivazione, rinite, respiro dispnoico, letargia, piumaggio scomposto. Eliminare il soggetto infetto e disinfettare, vaccinare subito i canarini sani. Difficile da guarire.
- Raucedine
Ipofonia, affezione a frigore.
Portare la gabbia in ambiente caldo, sospendere il bagno, somministrare mela e miele disciolto in acqua.
- Difficoltà di respiro
Corneggio laringeo, respirazione fischiante, respirazione a becco aperto, raucedine.
Sintomo ascrivibile a : faringolaringite a frigore o batterica.
Se la respirazione fischiante si accompagna a raschiamento di gola o a respirazione a becco aperto può trattarsi di acariasi tracheale. Dimagrimento progressivo. L’acariasi si cura con fumigazione di fumogeni del tipo Folbex.
Si racchiuda la gabbia in un sacco di nylon, si accenda la striscia di Folbex e si crei una sorta di nebbia. Si lasci per 4/5 minuti – ogni giorno per 4-5 giorni. Si possono usare anche aerosol a base di piretro, sempre con attenzione.
Asma o difficoltà di respiro nel canarino, possono essere sintomi di una grave malattia denominata Mycoplasmosi di cui dirò meglio in un capitolo seguente.
Non dimentichiamo che il sintomo respiratorio deve essere interpretato e tradotto in diagnosi eziologica specifica: faringite, difterite, acariasi o mycoplasmosi. Sete intensa
Cause comuni di mortalità dei nidiacei
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- Giallo incollato al guscio:
questo tipo di problema si presenta quando il nascituro non riesce a staccarsi dal guscio a causa dell’insufficiente umidità.
Possibile soluzione:
fornire ai genitori una vaschetta per dare loro la possibilità di fare il bagno e di portare umidità nel nido, vaporizzare acqua tiepida sul nido senza bagnare direttamente le uova, aumentare il tasso di umidità dell’ambiente dove sono alloggiati gli esemplari.
- Infezione ombelicale:
il nascituro si presenta con arrossamenti e gonfiori.
Possibile soluzione: disinfettare il locale di allevamento con prodotti specifici.
- Infezione da ferite:
il nascituro si presenta debole, con perdite seriose e infette, segno di possibile infezione microbica.
Possibile soluzione: disinfettare il locale di allevamento con prodotti specifici.
- Avitaminosi:
il nascituro si presenta debole, sottosviluppato, quasi immobilizzato, gli arti posso presentare deformazioni. Quanto descritto è evidente segno di una carenza di vitamine A – B – D3.
Possibile soluzione: somministrare ai genitori, se i piccoli sono troppo giovani, concentrati polivitaminici.
- Intossicazioni alimentari:
il nascituro presenta il ventre gonfio, bolle d’aria nel gozzo e diarrea. La causa potrebbe essere fermentazione del cibo, mangime avariato o pastoncino umido.
Possibile soluzione: controllare lo stato igienico delle gabbie, disinfettarle, ed eventualmente, dietro eventuale indicazione veterinari, far effettuare un ciclo antibiotico alle femmine in riproduzione.
- Insufficienza alimentare:
il nascituro si presenta estremamente debole, e questo potrebbe essere dovuto all’età del piccolo, per esempio se fosse l’ultimo di una nidiata verrebbe sopraffatto dai più grandi, oppure potrebbe essere causato da negligenza della madre che non riesce ad alimentare i piccoli in modo costante e corretto, altra possibile causa potrebbe essere un’infezione microbica.
Possibile soluzione: tentare alimentazione “allo stecco” (manuale), oppure nel caso dell’ultima ipotesi proposta somministrare, dopo consultazione veterinaria, antibiotico alla madre.
- Congestione:
il nascituro presenta sangue coagulato nel cervello e/o nei polmoni. La causa potrebbe essere l’eccessivo calore oppure una manipolazione maldestra del piccolo.
Possibile soluzione: nessuna
- Malattia del sudore:
la madre si presenta con ventre e zampe umide, quasi bagnate. La causa potrebbe essere un’infiammazione intestinale.
Possibile soluzione: trattare il soggetto con antibiotici, sotto controllo veterinario.
- Piccolo gettato o caduto dal nido:
il nascituro si presenta estremamente debole, e questo potrebbe essere dovuto all’età del piccolo, per esempio se fosse l’ultimo di una nidiata verrebbe sopraffatto dai più grandi, oppure potrebbe essere causato da negligenza della madre che non riesce ad alimentare i piccoli in modo costante e corretto, altra possibile causa potrebbe essere un’infezione microbica.
Possibile soluzione: se il piccolo è ancora vivo e non presenta gravi ferite, dobbiamo provvedere a riscaldarlo e tentare l’alimentazione “allo stecco” (manuale), per poi riporlo nuovamente nel nido. Nel caso si fosse notata una particolare aggressività da parte del maschio, dobbiamo provvedere a separare il maschio dalla femmina, in modo che il padre non possa più nuocere ai piccoli, utile può essere l’impiego, durante la riproduzione, di una gabbia con divisorio movibile.
- Parassiti:
il nascituro si presenta molto magro, scheletrico, questo potrebbe essere dovuto ad un attacco di acari rossi.
Possibile soluzione: devono essere disinfettati con appositi prodotti i piccoli, le attrezzature, i nidi e le gabbie, in particolare devono essere disinfettati i posatoi e tutte le zone della gabbia che presentino punti non agevolmente raggiungibili per la pulizia.
- Polmonite:
il nascituro si presenta debole e soffre di diarrea. La causa potrebbe essere un colpo di freddo, è bene evitare la presenza di correnti d’aria oppure potrebbe essere dovuto all’eccessiva umidità del nido.
Possibile soluzione: proteggere la gabbia dalle eventuali correnti d’aria, trattare con antibiotici, sotto controllo veterinario.
- Diarrea di consistenza e colori diversi:
si trovano i piccoli morti poco dopo la schiusa o tra i 10 e i 15 giorni di vita, la causa potrebbe essere un’infezione portata dai genitori.
Possibile soluzione: trattare la coppia prima dell’inizio della riproduzione con antibiotici, sotto controllo veterinario.
Parassiti interni
- Acari respiratori (Sternostoma tracheacolum)
Questi parassiti infestano la trachea e i bronchi di canarini e altri piccoli fringillidi, in particolare i diamanti di Gould. L’acaro vive e si riproduce nel sistema respiratorio, dove compie il suo ciclo vitale in 2-3 settimane. Gli uccelli colpiti aprono il becco, manifestano difficoltà respiratoria (movimenti della coda), e talvolta emettono un tipico “click”. Altri sintomi sono: la perdita del canto, tosse, emissione di muco dalle narici, debolezza e perdita di peso. Nei casi più gravi l’ostruzione delle vie respiratorie causate dal muco porta a morte l’animale.
- Vermi tondi (nematodi)
Parassitano l’intestino, e in numero ridotto possono passare inosservati. In caso di infestazione massima, si può osservare perdita di peso, diarrea, scadimento delle condizioni generali e morte. I tipi principali di nematodi che parassitano i canarini sono gli ascardi e le capillarie. Queste ultime sono più diffuse e più difficili da trattare. Le misure di profilassi e igiene sono essenziali per la prevenzione. Sono parassiti a ciclo diretto (si trasmettono direttamente da un canarino all’altro), e le uova sono molto resistenti nell’ambiente, anche all’azione degli antiparassitari.
- Coccidi
I coccidi sono parassiti unicellulari (costituiti da una sola cellula). Si trasmettono in modo diretto attraverso cibo o acqua contaminati dalle feci di animali infestati. Possono essere asintomatici o causare diarrea (talvolta con sangue), dimagramento, malessere e morte. Nei canarini esistono due forme di infestazione da coccidi. La prima è meno grave e completa il suo ciclo nell’intestino. La seconda si diffonde attraverso il sangue ad altri organi, compreso fegato, milza e polmoni. Gli uccelli infetti hanno il fegato ingrossato e scuro che diventa visibile attraverso la pelle. Gli adulti possono essere portatori asintomatici, mentre i giovani tra i 2 e i 9 mesi di età possono presentare una elevata mortalità. Mentre la prima forma è trattabile con i farmaci antiparassitari, l’altra non è curabile. L’igiene permette di ridurre l’esposizione degli uccelli ai coccidi, ma una volta che questi sono entrati in allevamento è molto difficile sradicarli. Sono anche resistenti alla maggior parte dei disinfettanti.
Le cisti delle penne
Le cisti delle penne, dette anche lumps (termine inglese che significa nodulo, piccola massa), rappresentano un difetto di crescita di alcune penne che crescono verso l’interno della pelle anziché all’esterno. Si formano pertanto dei noduli, appunto, il cui interno è costituito dalla stessa sostanza che compone le penne, cioè cheratina. Le dimensioni possono variare da pochi millimetri ad oltre un centimetro. Si possono formare in qualunque parte del corpo (in cui ovviamente siano presenti penne); i disturbi che creano sono dovuti solo al fastidio che la massa può creare all’uccellino, in particolare se sono localizzati in prossimità della cloaca e dell’addome, dove è più facile che si imbrattino con le feci o che si lacerino urtando contro i posatoi. La causa delle cisti delle penne nei canarini è quasi sempre di carattere genetico: è un difetto ereditario legato ad alcune razze, in particolarela Glostere le varietà di colore lipocromiche. E’ ovvio che in questo caso per eliminare il difetto dai propri animali l’allevatore deve evitare di riprodurre i soggetti colpiti. Cause più rare di cisti delle penne, soprattutto in specie di uccelli diversi dal canarino, sono i traumi e le infezioni che colpiscono il follicolo della penna, alterandone la direzione di sviluppo. Se la cisti è piccola e non disturba l’animale può anche essere lasciata stare. In caso contrario la terapia consiste nell’asportazione chirurgica in blocco della cisti, in modo che non si riformi, oppure nello svuotamento periodico del suo contenuto, per ridurne il volume, seguito dalla disinfezione della cavità che ne segue. L’asportazione, soprattutto per le cisti di grandi dimensioni, è un intervento abbastanza delicato, soprattutto per il pericolo di emorragie durante l’operazione.
Trattamenti insetticidi e acaricidi
Nel trattamento dei parassiti dei canarini si devono considerare due aspetti: il trattamento sull’animale e quello sull’ambiente. Non è sufficiente limitarsi ad applicare dei prodotti sugli uccelli, se il ciclo vitale del parassita si svolge anche nell’ambiente. Esistono due categorie di prodotti: quelli che possono essere utilizzati sull’animale, meno tossici ma con minore attività residua, e quelli da applicare nell’ambiente, più potenti, con maggiore attività residua, e a cui gli animali non devono essere esposti direttamente. Premettiamo come regola generale che qualunque prodotto, topico o ambientale, deve essere usato rigorosamente secondo le indicazioni riportate, per quanto riguarda dosaggio, diluizione, intervallo di trattamento, precauzioni, ecc. Inoltre va rispettato il tempo di scadenza, perché con il tempo i principi attivi perdono di efficacia anche se conservati correttamente.
- Piretro e derivati
Il piretro è l’insetticida più comune e più sicuro. E’ una sostanza vegetale estratta dal Chrysanthemus cinerariaefolium. Derivati sintetici del piretro sono piretrine e piretroidi. Tutte queste sostanze vengono rapidamente degradate dalla luce e perdono quindi di efficacia in poco tempo. L’azione, ma anche la tossicità, viene potenziata dall’aggiunta di sostanze sinergiche quali il piperonil butossido, che ritarda il metabolismo e aumenta la tossicità delle piretrine negli insetti. In genere i prodotti in commercio sono al 1-2% di sostanza attiva.
I piretroidi (tra i vari composti abbiamo: alletrina, furetrina, resmetrina, tetrametrina, cycletrina) sono dei derivati sintetici delle piretrine più stabili ed efficaci.
I prodotti da applicare negli animali hanno una stabilità abbastanza ridotta, e quindi perdono di efficacia in poche ore o pochi giorni, pertanto l’applicazione va ripetuta. Gli spray sono più pratici da usare negli uccelli, ma hanno una scarsa penetrazione sotto le penne, e probabilmente le polveri, se frizionate con le dita sotto il piumaggio, risultano più efficaci.
- Carbammati e organofosfati
Queste classi di insetticidi sono molto più potenti, e si utilizzano di solito nei trattamenti ambientali. La loro attività residua è prolungata, settimane o anche mesi. Vanno anche applicati con precauzione, utilizzando guanti di gomma e mascherina. La confezione va sempre conservata, perché in caso di incidente è di enorme importanza conoscere il principio attivo utilizzato. Vanno applicati dopo aver rimosso tutti gli animali dall’ambiente. Prima della loro reintroduzione l’insetticida deve essere ben asciutto e l’ambiente adeguatamente arieggiato.
- Ivermectina
L’ivermectina è un farmaco insetticida e acaricida; negli uccelli si utilizza nel trattamento dell’infestazione da acari e pidocchi. La forma commerciale è estremamente concentrata, e va utilizzata opportunamente diluita. Una goccia di prodotto è sufficiente per un uccello di un chilo, e se sovradosato il prodotto è tossico e può anche causare la morte. Non è solubile in acqua, per cui il trattamento nell’acqua da bere non è attuabile. Si diluisce il prodotto 1:20 con glicole propilenico e si applica sulla cute, a livello di giugulare, o si somministra direttamente in bocca. In genere occorre effettuare diversi trattamenti ad intervalli di 10-14 giorni. Dosaggi elevati sono tossici nei cardellini.
Riepilogo schematico
Incidente o malattia |
Sintomi |
Cause |
Rimedi
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Giallo incollato al guscio | Il nascituro non riesce a staccarsi dal guscio | Insufficiente umidità | Vaporizzare, non bagnare le uova, aumentare il tasso igrometrico del locale |
Infezione ombelicale | Arrossamento e tumefazione | Infezione microbica | Disinfezione locale con prodotti idonei |
Infezione da ferite | Arrossamento, spurgo sieroso o purulento | Infezione microbica | Disinfezione locale con prodotti idonei |
Avitaminosi | Debolezza, palpebre sierose, paralisi, sviluppo ritardato, deformazione degli arti | Deficienza vitamine A-B-D3 | Trattamenti con concentrati polivitaminici |
Intossicazioni alimentari | Ventre tumefatto, diarrea, gozzo con bolle d’ aria | Fermentazione del cibo, cibi avariati, pastoncino troppo umido | Igiene, trattamenti antibiotici alle nutrici |
Insufficienza di cibo | Estrema debolezza | Nascita ritardata, negligenza della nutrice, infezione microbiotica | Alimentare a mano, trattamento antibiotico alla nutrice |
Piccoli gettati dal nido | Talvolta con cranio perforato | Gelosia del maschio | Togliere il genitore dalla gabbia |
Parassiti | Emaciazione, aspetto sclerotico | Acaro rosso | Disinfezione dei nidiacei, accessori e attrezzature |
Piccolo scivolato dal nido | Incidente o gelosia del maschio | Riscaldarlo, alimentarlo a mano e riporlo nel nido | |
Congestione | Grumi di sangue nel cervello o nei polmoni | Troppo calore, manipolazioni maldestre | Nessun rimedio |
Polmonite | Debolezza, diarrea, febbre | Colpi di freddo, umidità eccessiva | Trattamenti antibiotici |
Malattia del sudore | Piedi e ventre della madre bagnati | Enterite | Trattamenti antibiotici |
Diarrea di consistenza e colori diversi | Morti prima e dopo la schiusa verso i 10-15 giorni di vita | Infezione da salmonellosi, Coccidiosi, Colibacillosi, Micoplasmosi | Trattamento antibiotico prima degli accoppiamenti e dopo la schiusa |
IL PERCHE’ DELLA MORTE DELL’ EMBRIONE
Nei primi 5 giorni |
Dopo il 5° giorno |
Al 12° giorno |
Alla schiusa |
Uova mal conservate, raffreddate, con carenze vitaminiche | Carenza di riserve per cattiva preparazione dei riproduttori: insufficienza di umidità; cattiva aerazione del nido; tare ereditarie; uova con germi di malattie infettive; uova non girate | Fattori letali: eccesso di umidità; salmonellosi; paratifo; carenza di vitamina A | Mancanza di umidità |
SCHEDE RIEPILOGATIVE
SINTOMI |
STATI PATOLOGICI |
Ali e coda cadenti o abbassantisi ritmicamente | Streptococcosi, Tifosi, Osteo-artrite, Polmonite, Verminosi del tubo digerente |
Addome sporgente e globuloso | Ptosi addominale |
Anemia | Leucosi. Plasmodiosi, Piroplasmosi, Streptotricosi, Pseudomoniasi |
Apertura ritmica del becco | Bronchite infettiva |
Arrossamento dei margini delle palpebre | Bleferite |
Arti deboli claudicanti | Listeriosi, Osteo-artrite, Artrite, Gotta, Reumatismi, Insufficienza cardiaca, Capogiro |
Articolazioni gonfie, dolenti | Artrite, Osteo-artrite, Reumatismi, Gotta, Stafilococcosi |
Barcollamento | Colera, Colibacillosi, Intossicazione, Pasteurellosi, Setticemia, Stafilococcosi, Encefalomielite, Ornitosi-Psittacosi, Male di Pacheco |
Bava sanguigna | Tic dei canarini |
Becco e zampe scoloriti | Anemia, Emoproteosi, Pseudomoniasi |
Becco socchiuso | Asma, Acarisi respiratoria, Aspit, Influenza, Streptococcosi, Vermi della trachea |
Capo spostato lateralmente, collo torto | Capogiro, Infiammazione dell’orecchio, Listeriosi, Botulismo |
Catarro | Bronchite, Aspergillosi, Influenza |
Cloaca incrostata di feci | Colibacillosi, Salmonellosi |
Convulsioni | Epilessia, Insufficienza cardiaca, Ornitosi-Psittacosi, Male di Pacheco Peste aviaria, Uremia |
Cresta e bargigli bluastri, cianotici | Istomoniasi, Monocitosi |
Diarrea | Dissenteria, Colera, Colibacillosi, Verminosi del tubo digerente, Tifosi, Salmonellosi, Pseudomoniasi, Peste, Tubercolosi, Stomatite, Nefrite, Tigna, Osteo-artrite, Necrosi, Enterite, Aspergillosi, Listeriosi, Leucosi, Leucocitozoosi, Piroplasmosi, Rouget, Spiropterosi, Pseudopeste, Avvelenamenti, Botulismo, Brucellosi, Candidosi, Mal rossino, Ornitosi-Psittacosi, Male di Pacheco, Spirochetosi, Toxoplasmosi |
Diarrea acquosa, fetida, biancastra, giallastra, verdastra, emorragica | Monocitosi, Coccidiosi, Isosporosi, Pseudomoniasi, Streptococcosi, Metasalmonellosi, Istomoniasi, Intossicazione, Pasteurellosi, Setticemia, Stafilococcosi, Teniasi, Colera, Peste, Colibacillosi, Enterite emorragica, Tricomoniasi |
Difficoltà o incapacità di volo | Degenerazione grassa del fegato |
Dimagrimento rapido o progressivo | Colera, Colibacillosi, Leucosi, Salmonellosi, Stomatite, Streptococcosi, Tubercolosi, Dispepsia, Verminosi del tubo digerente, Fame canina, Avitaminosi, Spiropterosi, Streptotricosi, Tricomoniasi, Displasia della tiroide, Piroplasmosi |
Escrementi secchi, viscosi | Dipepsia, Stipsi, Obesità |
Essudato sieroso sulle palpebre | Streptococcosi |
Essudato viscido corporeo | Enterite dei nidiacei |
Evaquazione stentata | Enterite, Catarro gastrico, Stipsi |
Gozzo gonfio | Sopraccarico ingluviale |
Inappetenza (anoressia) | Colera, Colibacillosi, Nefrite, Gotta, Verminosi del tubo digerente, Influenza, Salmonellosi, Coccidiosi, Isosporosi, Stomatite, Streptococcosi, Dipsepsia, Necrosi, Stafilococcosi, Streptotricosi, Leucosi, Leucocitozoosi, Listeriosi, Enterite, Stipsi, Istomoniasi, Intossicazione, Pasteurellosi, Setticemia, Botulismo, Candidosi, Metasalmonellosi, Ornitosi-Psittacosi, Male di Pacheco, Peste aviaria, Pseudotubercolosi, Tricomoniasi, Uremia |
Incrostazioni squamose | Tigna |
Incrostazioni sulle zampe | Acariosi, Scabbia o rogna |
Instabilità | Arteriosclerosi, Saturnismo |
Irrequietezza | Acarisi varie del piumaggio |
Lamelle biancastre sulle piume | Acarisi deplumante |
Lingua con apice esiccato | Pipita |
Macchie epidermiche | Itterizia |
Mucosa orale con granulazioni | Tricomoniasi |
Mucose cianotiche | Rouget, Mal rossino |
Mucose decolorate | Plasmodiosi, Streptotricosi, Leucosi, Piroplasmosi, Stafilococcosi |
Muco schiumoso da bocca e nari | Peste aviaria |
Necrotizzazione delle zampe | Cancrena secca, Rouget |
Occhi infiammati, gonfi, lacrimosi | Diftero-vaiolo, Laringo-tracheite, Influenza, Peste, Sinusite, Pseudomoniasi, Listeriosi, Tubercolosi, Osteo-artrite |
Occhi semichiusi | Coccidiosi, Isosporosi |
Occhio opaco | Cataratta |
Paralisi, tremori | Colera, Colibacillosi, Botulismo, Peste, Listeriosi, Tic dei canarini, Encefalomielite, Ornitosi-Psittacosi, Male di Pacheco, Peste aviaria, Leucocitozoosi, Pseudotubercolosi, Spirochetosi |
Perdita di conoscenza | Epilessia, Insufficienza cardiaca, Insolazione |
Perdita di piume | Falsa muta, Muta francese, Favo, Acarisi deplumante, Avitaminosi, Tigna |
Placche nel cavo orale | Stomatite, Candidosi |
ProstrazionePeste aviaria, Pseudopeste, Rouget, Singamosi, TubercolosiPrurito, nervosismoAcarisiPustole, ascessiDiftero-vaiolo, Blastomicosi, Itterizia, Punture di zanzaraRantolo respiratorioTracheo-bronchite, Bronchite infettivaRaschiamenti di golaAcarisi respiratoriaRespirazione difficoltosa, affannosa, fischianteColibacillosi, Colera, Bronchite infettiva, Polmonite, Acarisi respiratoria, Aspit, Peste aviaria, Pseudopeste, Tricomoniasi, Rouget, Diftero-vaiolo, Salmonellosi, Sinusite, Streptococcosi, Tubercolosi, Stomatite, Osteo-artrite, Asma, Aspergillosi, Laringo-tracheite, Candidosi, Influenza, Mal rossino, Pseudotubercolosi, ObesitàRigonfiamentiEnfisema, EdemaScolo di muco da becco e nariColera, Colibacillosi, Influenza, Corizza, Diftero-vaiolo, Stomatite, Aspergillosi, Laringo-tracheiteScolo purulento da nari e occhiSinusiteScuotimento del capoStomatite, Infiammazione dell’orecchioSete intensaColera, Colibacillosi, Aspergillosi, Enterite, Gotta, Salmonellosi, Streptococcosi, Verminosi del tubo digerente, Pseudopeste, Stafilococcosi, Setticemia, Intossicazione, Psteurellosi, Adenoma cronofobo, Saturnismo, Pseudopeste, Ornitosi-Psittacosi, Male di PachecoSete mancante (adipsia)Disidratazione, NecrosiSoffovamento (sintomi di)SingamosiStarnuti, tosse, rantoliInfluenza, Polmonite, Sinusite, Aspergillosi, Laringo-tracheite, Ostruzione o verme della trachea, Tracheo-bronchite, Displasia della tiroide, SingamosiTumefazioniBlastomicosi, Edema, NefriteTumori polposi molliRinosporidiosiUlcerazioni della cavità orale o cutaneeTubercolosi, TularemiaVentre gonfio, infiammato, arrossatoAspit, Catarro gastrico, Enterite, Salmonellosi,Verruche, Escrescenze cornee o verrucose, Tubercolosi, Vesciche, Blastomicosi,Vomito (o tentativi di) Intossicazione, Pasteurellosi, Setticemia, Stafilococcosi, Sopraccarico ingluviale
complimenti!!! Non avevo mai consultato una pag. completa come questa
perfetto e tutto chiaro
complimenti per il lavoro svolto. Uno spazio dall’utilità infinita. Complimenti vivissimi.
Argomento trattato molto bene
Complimenti!! ho una coppia di canarini che sembrerebbe abbiano la diarrea, però sono molto vispi,mangiano svolazzano ecc.non capisco perché oltretutto sono in cova e non so cosa fare .mi devo preoccupare? Fatemi sapere qualcosa, grazie.